Agenti della Polizia di Stato hanno dato esecuzione alla misura cautelare del collocamento in comunità, adottata con ordinanza del G.I.P. presso il Tribunale per i minorenni di Messina, su proposta della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, a carico di tre giovani messinesi, gravemente indiziati per aver aggredito in pieno centro cittadino un gruppo di coetanei, in prossimità di un locale di ritrovo per giovani, cagionando ad uno di loro la frattura scomposta dell’indice della mano sinistra per curare la quale si è reso necessario un intervento chirurgico.
L’aggressione risale allo scorso mese di marzo. In particolare, secondo gli elementi raccolti nel corso delle indagini della Squadra Mobile della Questura di Messina, la lite sarebbe scaturita per futili motivi, al culmine di insulti e provocazioni, con lancio di pietre e lattine, passando alle vie di fatto con calci, pugni e schiaffi.
I successivi approfondimenti investigativi svolti dalla Polizia, hanno consentito di pervenire alla individuazione degli autori della condotta delittuosa sulla base delle individuazioni fotografiche effettuate dalle vittime, nonché dalle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza che hanno immortalato l’episodio.
Sulla scorta degli elementi di responsabilità raccolti, con il coordinamento del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, il personale della Sezione reati contro la persona della Squadra Mobile ha collocato in comunità i tre minori, presunti responsabili dei reati di lesioni personali gravi e aggravate, avendo cagionato al malcapitato giovane una lesione con prognosi superiore ai 40 giorni.
A carico degli indagati, stante la pericolosità delle condotte, sono state altresì attivate le procedure per l’adozione da parte del Questore di Messina di misure di prevenzione personale.
Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo e imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.