“Il nervosismo del presidente Occhiuto e delle forze di centrodestra è ormai evidente e profondo. Non soltanto il governatore, con una fuga in avanti incomprensibile per i suoi stessi alleati, ha annunciato la sua ricandidatura nel silenzio degli altri partiti e dei referenti romani, ma come se ciò non bastasse, adesso i consiglieri di maggioranza non riescono a fare di meglio che scagliarsi, senza alcun motivo, contro la collega Amalia Bruni. La consigliera dem sarebbe “colpevole” di avere ricordato a tutti i report dei principali istituti di statistica che relegano la Calabria tra le Regioni più povere d’Europa, con i servizi essenziali al minimo storico, con una sanità al collasso e una migrazione spaventosa che rischia di desertificare il territorio. E dopo cinque anni di governo di centrodestra in Calabria e due di governo Meloni, di certo nessuno può ascrivere quel che succede a precedenti amministrazioni e governi”.
A sostenerlo sono i consiglieri del gruppo regionale del Pd tramite una nota stampa. Questi ultimi parlano di cinque anni, anche se in realtà sono ancora tre, ma soprattutto si stupiscono delle repliche del Centro Destra a Bruni, quando in realtà è stata proprio Bruni ad attaccare per prima, enfatizzando determinati numeri il giorno dopo l’annuncio di ricandidatura da parte di Occhiuto.
E ora, come prevedibile, è un continuo botta e risposta. Bruni accusa Occhiuto per una Calabria povera, il Centro Destra risponde e la attacca; adesso arriva un comunicato del PD Regionale che a sua volta difende il Consigliere e parla di “Centro Destra nervoso”. “Una Calabria allo sbando che la narrazione social del presidente prova a nascondere, ma che i calabresi hanno capito perfettamente e che rende molto nervosi i consiglieri regionali che non riescono a fare di meglio che difendere il presidente della giunta non nel merito, ma riferendosi a espressioni, a loro dire, non corrette formalmente che avrebbe usato Amalia Bruni”, si legge ancora nella nota.
“Nella foga difensiva, inoltre, si lascia andare all’ennesimo scivolone istituzionale anche il presidente del Consiglio Filippo Mancuso che continua a dimenticarsi di avere un ruolo super partes e sottoscrive i comunicati dei gruppi di maggioranza entrando in pieno nello scontro politico, senza alcun riguardo rispetto alla propria funzione e al proprio ruolo. Il centrodestra – concludono i consiglieri dem – pensi a tirare fuori la Calabria dall’emergenza in cui si trova e il presidente a svolgere il suo ruolo senza prendere posizioni politiche. Il gruppo del Pd, in sinergia con il partito regionale e nazionale, continuerà invece nella costruzione di un’alternativa di governo che possa tutelare i diritti fondamentali dei calabresi, a partire da sanità e trasporti che il centrodestra ha portato ai minimi storici”.