E’ arrivata la decisione ufficiale in merito al ricorso presentato dal Cosenza alla Corte d’Appello Federale contro la penalizzazione di 4 punti inflitta dal Tribunale Federale Nazionale lo scorso 29 agosto ai rossoblu. La motivazione della decisione (oltre al -4 anche una multa di 10 mila euro e un’inibizione di 18 mesi per Roberta Anania) risiede nel mancato pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps ai tesserati per i mesi di aprile e maggio 2024, la cui scadenza (1 luglio 2024 ultimo giorno) non è stata rispettata.
Il Cosenza aveva immediatamente deciso di presentare ricorso, quantomeno per dimezzare la penalizzazione, ma questo non è avvenuto. Il ricorso, infatti, è stato respinto. Cosa significa? Che resta il -4 in classifica. Si rimane dunque con l’ultimo posto in classifica, i soli 5 punti (9 sul campo) e la sconfitta interna contro il Sudtirol che rappresenta una delle peggiori prestazioni di questo avvio di stagione. Il Cosenza non scenderà in campo in questo weekend per via delle nazionali: avrà la possibilità di ricaricare le pile e digerire il boccone amaro di chi pensava almeno in una riduzione, fatto che avrebbe dato sicuramente nuova linfa dal punto di vista psicologico.
La nota ufficiale della Figc
Così scrive la Figc. “La Corte Federale d’Appello a Sezioni Unite, presieduta da Mario Luigi Torsello, ha respinto il reclamo del Cosenza (Serie B), confermando i 4 punti di penalizzazione in classifica da scontare nella corrente stagione sportiva e la sanzione di 10.000 euro di ammenda inflitti dal Tribunale Federale Nazionale nell’ambito di due diversi procedimenti”.
“Confermata anche l’inibizione di 18 mesi nei confronti di Roberta Anania, all’epoca dei fatti legale rappresentante pro tempore del club. La società era stata deferita dalla Procura Federale per violazioni di natura amministrativa segnalate dalla COVISOC”.