È necessario anche attraverso i versi poetici scuotere dal torpore e dalla rassegnazione il mondo della cultura. Il concorso nazionale “Poesia per la Pace” continua il suo percorso, iniziato nel 2023, a esportare in tutti i consessi possibili il tema del cessate il fuoco. I tragici comunicati che attraverso le tv e la stampa vengono diffusi quotidianamente, non hanno trovato un riscontro adeguato nel dibattito pubblico, infatti prevale la rassegnazione. Inoltre come sostiene Papa Francesco: “La perdita della memoria storica sulla guerra ci espone al rischio di ripetere tragici errori, in un’epoca in cui i conflitti sono ancora più devastanti”.
I premiati
Ecco perché chi ha la sensibilità di comprendere che l’impegno civile degli intellettuali ha una funzione importante, non può tirarsi indietro. Per continuare il percorso di sensibilizzazione nell’ambiente culturale è stata consegnata a Messina la coppa della categoria Junior alla giovanissima Sofia Irato, siciliana di Milazzo, giovane vincitrice, età 11 anni, con la poesia “Un sogno”. Sofia ha dimostrato una maturità encomiabile e, con lo stupore tipico dei ragazzi, ha evidenziato la sensibilità di un cuore che ama il calore della luce mettendo in risalto la maestosità della pace e dell’amore. Questo prezioso riconoscimento segue a ruota il premio assegnato a Claudia Ruffato, di Catona, che a Gambarie con la poesia “Diritto alla pace” ha incantato i numerosi presenti per l’entusiasmo e la condivisione di un tema che ha un richiamo particolare per il futuro delle nuove generazioni, oggi tristemente smarrite di fronte a così tanta disumanità.
Nella categoria poesia in lingua dialettale ha avuto i maggiori consensi la poesia “Cuva la paci” di Giovanni Iannini, originario di Praia a Mare, che attacca, con i suoi versi, il mondo dei potenti e delle lobby, il cui profitto sollecita ogni opportunistica operosità scavando voragini di disperazione, che obbligano l’abbandono delle proprie case e la deportazione di interi popoli. Sarebbe opportuno piantare un piccolo-grande seme sul quale l’universo umano dovrebbe fondare le radici per un terreno fertile dove fare germogliare l’amore. Un altro riconoscimento è stato attribuito al poeta Giuseppe Cotroneo, di Campo Calabro, che con la dolcezza dei suoi versi ha interpretato sentimenti intensi e coinvolgenti col fascino dell’appartenenza alla famiglia umana. Un’appartenenza sovente trafitta da folli eventi di guerra, generando sofferenze, mutilazioni e morti. È proprio qui che la poesia coglie il pathos della ritrovata pace e lo condivide con la semplicità e la concretezza del ritorno, sostanziato di “perle fuse” selle membra stanche del reduce, alba di nuova “favola” e di nuovo “sogno”.
Il concorso “Poesia per la PACE” è patrocinato dal comune di Santo Stefano in Aspromonte, guidato dal sindaco Francesco Malara, coadiuvato per l’occasione dal presidente di giuria, padre Giuseppe Sinopoli, dal coordinatore Giovanni Suraci e dai giurati: Pina De Felice, Samantha De Martin, Sandra Di Camillo, Alfredo Iatì, Marina Neri, Francesco Tassone, Daniela Scuncia, Mario Taverriti, Orsola Toscano, Ilda Tripodi, Alfredo Vadalà. Gli organizzatori hanno più volte ribadito che il concorso non è una competizione, ma un incontro tra anime nobili che, attraverso la poesia, intendono scuotere le coscienze.
L’obiettivo primario è quello di far convergere in un serio impegno civile tutto il mondo della cultura, coinvolgendolo nella proposta, partita proprio dagli organizzatori del premio, di uno sciopero mondiale contro le guerre, da programmare il 24 dicembre 2024,la vigilia di Natale, con i poeti di tutto il mondo in prima fila a rappresentare la parte sana della società che è contraria ai conflitti. Guerre che attualmente stanno sconfiggendo non il “nemico”, ma l’intera umanità.