Ponte sullo Stretto, articolo del Corriere della Sera conferma come cambierà tutto anche sulle eruzioni dell’Etna e l’Aeroporto di Catania

Più treni e meno aerei? Come Ponte sullo Stretto e Alta Velocità rivoluzionerebbero la mobilità al Sud

StrettoWeb

“Stop ai voli brevi se esiste un treno come alternativa? ‘In Italia si applicherebbe a 12 rotte’. Ecco quali”. Questo è il titolo di un articolo del Corriere della Sera del 31 agosto scorso, che conferma quanto scriviamo su StrettoWeb da mesi anche in relazione agli spostamenti in Italia e alla facilità dei treni rispetto agli aerei, pure per via di emergenze come possono essere quella dell’eruzione dell’Etna. Il giornalista Leonard Barberi evidenzia come – sulla falsariga della Francia – anche l’Italia potrebbe decidere di adottare lo stop a determinate rotte aeree avvantaggiando invece il tracciato ferroviario e i treni ad Alta Velocità. La riflessione, che prende spunto da uno studio degli esperti dell’Itsm (Iccsai transport and sustainable mobility center) dell’Università di Bergamo, fa riflettere.

Fa riflettere alla luce del forte impulso che il Governo Meloni vuole dare alle moderne infrastrutture anche al Sud. Perché, come si dice spesso – e ultimamente – per l’Italia, il Paese cresce se il Sud cresce come e più del Nord. Ed è incoraggiante, a tal proposito, l’analisi di Confcommercio sul Mezzogiorno che crescerà più del Settentrione. Questo perché l’attuale esecutivo nazionale sta mettendo in atto, per il Meridione, quanto già operato da Berlusconi vent’anni fa al Nord e al Centro con l’Alta Velocità. Anche oggi il Governo osteggiato dai soliti “no” allo sviluppo così come veniva osteggiato all’epoca Berlusconi (che però ora ringraziano per i vantaggi dell’Alta Velocità). E il Governo ci sta pensando perché c’è un’opera – che è “L’OPERA” – proprio in grado di accelerare la crescita del Sud Italia, così che la nostra Nazione non viaggi più a due velocità: stiamo ovviamente parlando del Ponte sullo Stretto.

L’Alta Velocità al Nord e al Centro Sud esiste già da un po’. Dove non è ancora arrivata – ma presto arriverà – è all’estremo Sud, in Calabria e Sicilia, proprio perché l’assenza del Ponte non consente continuità territoriale, costringendo il palermitano o il catanese a preferire ancora l’aereo per spostarsi anche solo verso il Centro Italia. Una preferenza, quella verso l’aereo, che è già messa in dubbio per chi invece sfrutta i treni ad Alta Velocità. Da qui l’articolo del Corriere e la riflessione: da un po’ di anni ormai c’è la tendenza a preferire la rotaia rispetto ai cieli. E’ un po’ come tornare indietro, ma in realtà significa andare avanti, perché vuol dire sfruttare la modernità, l’efficacia, l’efficienza, la tecnologia, il mondo che va avanti e che dice “sì” allo sviluppo, al netto di chi invece vuole frenare l’Italia attraverso i “no” ideologici.

L’Alta Velocità oggi arriva a Salerno, ma ci sono già lavori in corso per farla arrivare fino a Bari, fino a Potenza. Tagliate fuori perlopiù Calabria e Sicilia, con l’obiettivo però di arrivare a Reggio e poi – col Ponte – fino in Sicilia. E anche nelle due Regioni dell’estremo Sud la tendenza diventerebbe quella di spostarsi con il treno, mentre l’aereo sarà molto utile per le tratte estere e – con il rilancio del “Tito Minniti” – per il turismo internazionale.

Gli attuali vantaggi dell’Alta Velocità (dove è presente)

L’AV ha già apportato grandi vantaggi dove è presente, proprio nell’ottica di favorire lo spostamento su rotaia a discapito dell’aereo. Innanzitutto ha ridotto i tempi di spostamento rispetto a prima (Roma-Milano si fa in 3 ore) e ha abbassato la follia dei prezzi per viaggiare in aereo (con la concorrenza dei treni, le compagnie sono state costrette ad adeguarsi ai prezzi più economici su rotaia). E poi spostarsi in treno significa non avere limiti di bagagli nel peso e nelle dimensioni; significa spostarsi da un centro città all’altro (perché le Stazioni sono in centro, invece gli Aeroporti molto spesso fuori città); significa evitare i lunghi controlli per imbarco e sbarco, su bagagli e sicurezza; significa poter navigare ed eventualmente lavorare utilizzando la connessione Internet invece impossibile negli aerei.

Insomma, è tutto più semplice. E i tempi sono notevolmente ridotti rispetto a prima. Non è più un’impresa di ore e ore attraversare l’Italia (a meno che non si scelgano i viaggi della speranza in Intercity), ma basterebbe anche un quarto di giornata. Ecco, tutto questo, tutto quanto abbiamo scritto finora, vale fino al Centro Sud. In Calabria e Sicilia si preferisce ancora l’aereo, evitando i viaggi della speranza nonostante i prezzi per volare siano altissimi. E i prezzi sono altissimi proprio per i motivi spiegati: perché l’Alta Velocità non c’è, perché il Ponte sullo Stretto non c’è. Queste due opere, dopo la realizzazione, permetterebbero alla Sicilia e all’estremo Sud non solo di crescere come e più del Nord, ma di essere anche collegate degnamente e rapidamente con Centro e Nord.

Come cambierebbero i tempi di percorrenza sui treni con Ponte sullo Stretto e Alta Velocità

Esempi? Da Messina a Roma basterebbero 3 ore e mezza, da Catania a Roma 4 ore e 15 minuti. Da Catania a Milano, poi, sarebbero meno di 8 ore; in pratica quasi una mattina “piena” per attraversare l’Italia. Senza limiti di bagaglio, arrivando direttamente in centro, senza perdere troppo tempo in controlli, partendo la mattina presto e arrivando in tarda mattinata-primo pomeriggio. Una soluzione semplice, facile, vantaggiosa e che renderebbe il Sud altrettanto “alleggerito” da tutta una serie di limitazioni che oggi frenano lo sviluppo dei trasporti.

Il caso dell’eruzione dell’Etna e dell’Aeroporto di Catania

Caso a parte merita l’eruzione dell’Etna, che rappresenta però il simbolo e l’emblema di quanto scritto finora. L’Aeroporto di Catania movimenta circa 1 milione di passeggeri al mese, circa 12 milioni l’anno. Numeri enormi per una città di 300 mila abitanti, avvalorati anche dall’assenza di Ponte e Alta Velocità. Per questo a spostarsi con frequenza non sono solo turisti da e per l’estero, ma anche residenti costretti a volare anche per arrivare a Roma per – ad esempio – una visita medica. Con il Ponte e l’Alta Velocità non avrebbero bisogno dell’aereo.

Ma, dicevamo, c’è il caso dell’eruzione dell’Etna. Quante volte, a causa del vulcano, i voli da e per Catania sono cancellati o dirottati? Capita spesso e Reggio Calabria ne sa qualcosa. Ecco, anche qui la presenza di Ponte e Alta Velocità favorirebbe lo spostamento in treno senza problemi, eruzione o meno. E così anche il normale cittadino in qualche ora può raggiungere la capitale ma anche il Nord. Il traffico aereo, certo, diminuirebbe, restando circoscritto a chi vuole spostarsi per vacanza o per lavoro all’estero.

Riflessioni

Il futuro, la crescita, lo sviluppo, passano anche – anzi soprattutto – dalle infrastrutture e dai trasporti. Lo dice la storia, dell’Italia e non solo, ma a non capirlo sono solo le solite menti ideologicamente arretrate e che vorrebbero ancora vivere con le palafitte. Se il Sud è stato sempre dietro al Nord la colpa non è di certo dei “poteri forti”, abile narrazione raccontata per anni ai vittimisti che preferiscono costruirsi un alibi, ma probabilmente dei meridionali stessi contrari allo sviluppo, alla crescita, alla modernità. Il mondo va avanti e i treni – in tutti i sensi – non vanno perduti.

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