Neanche i grillini erano mai arrivati a tanto. Il Partito Democratico, che per oltre 10 anni ha governato l’Italia rappresentando l’élite e il sistema, sostenendo con grande favore tutte le grandi opere e i grandi eventi (purché fossero al Nord), adesso si scopre sulle barricate populiste all’opposizione del governo Meloni e sul Ponte sullo Stretto arriva al delirio più assoluto. L’ultima è una vera e propria bomba: con un comunicato stampa ufficiale, infatti, Domenico Francesco Richichi, componente della direzione del Pd della Calabria e già Assessore al Comune di Reggio Calabria ha detto che “quando il Ponte sullo Stretto sarà finito, chiuderà il porto di Gioia Tauro“. Ovviamente è tutto falso.
Nel testo dell’esponente del Pd si legge che “Le navi che passano, oggi, per lo Stretto di Messina non hanno limiti di altezza. L’attuale progetto del Ponte sullo Stretto prevede, invece, un franco libero del sottoponte di 65 metri dal livello del mare. Già nel presente, navigano per i mari del mondo navi container e navi da crociera che superano l’altezza di 65 metri dal livello del mare e sono in progettazione per il futuro nuove navi alte più di 75 metri. Costruire il Ponte secondo l’attuale progetto significherà, quindi, escludere il Porto di Gioia Tauro dai circuiti internazionali marittimi delle navi containers provenienti o dirette in oriente, soprattutto in Cina e in Giappone, le quali, non potendo passare per lo Stretto di Messina, per giungere a Gioia Tauro, dovrebbero circumnavigare la Sicilia, cosa economicamente sconveniente e che costringerebbe alla deviazione del traffico marittimo verso i porti di Palermo, Napoli, Livorno e Genova o, addirittura verso il nord Europa. Con l’esecuzione di quanto previsto dall’attuale progetto del ponte verrebbe decretato il fallimento dei trasporti in Calabria, sia di quello marittimo che di quello ferroviario perché le migliaia di treni che, ogni anno, partono dalla stazione di San Ferdinando, costruita per servire il Porto Gioia Tauro, scomparirebbero per la mancanza di container da trasferire da nave a nave o da nave a treno con tragiche conseguenze per l’economia della Calabria. Ma, i disagi a cui non si sta dando la giusta attenzione sono anche altri e di non poco conto. Infatti, per garantire la sicurezza del trasporto via nave che debba attraversare lo Stretto fra Scilla e Cariddi, durante i lavori di costruzione, verosimilmente, sarà interdetto il transito alle navi che, passando sotto il cantiere, potrebbero causare o ricevere incidenti con conseguenze gravi per i lavoratori applicati sull’impalcato o per le navi che attraversino il tratto sul quale si lavori“.
La storia della fake news sul franco navigabile è antica. Ovviamente quello che oggi dice il Pd è assolutamente falso. Peggio dei complotti dei no-vax grillini contro l’allora ministro Lorenzin nel 2017. Peggio delle congetture, sempre grilline, quando il Pd di Renzi costruiva il TAP in Puglia.
La verità, suffragata dai dati ufficiali e istituzionali, è che il franco navigabile del ponte sullo Stretto di Messina è di 72 metri per una larghezza di 600 metri e si riduce a 65 metri soltanto in presenza di condizioni eccezionali di traffico pesante stradale e ferroviario, assolutamente gestibile. Si tratta di un’altezza in linea o superiore ai ponti esistenti sulla grandi vie di navigazione internazionali, in coerenza con le procedure stabilite dalle norme IMO (International Maritime Organization). Il franco navigabile è stato verificato considerando le condizioni estreme di temperatura previste in sito contemporaneamente alla presenza sull’implacato di un significativo traffico stradale e dell’incrocio, nella maniera più sfavorevole, di treni di vario tipo, ivi compresi treni merci di dimensioni e massa al di sopra delle capacità operative dei treni oggi circolanti.
Con il Ponte sullo Stretto, quindi, il porto di Gioia Tauro non chiuderà affatto, anzi, vedrà una grandissima crescita e un grande sviluppo.