“Il Ponte sullo Stretto non è un’infrastruttura strategica per lo Stato, ma una marchetta elettorale della Lega di Salvini, deciso a indirizzare numerose risorse pubbliche su tale progetto a scapito dei servizi essenziali che i cittadini di Calabria e Sicilia non vedono erogati”. E’ quanto afferma in una nota Jasmine Cristallo, Direzione Nazionale Partito Democratico.
“Così, per esempio, il prontuario dei farmaci antiblastici calabresi non è uguale a quelli del nord del Paese, non abbiamo i farmaci di ultima generazione e ciò costringe molti pazienti a emigrare, anche per fare una chemioterapia adeguata alle loro esigenze di cura. Con un’aspettativa di vita inferiore ai lombardi e ai veneti, moriamo per cure vetuste e inappropriate!”
“Una responsabilità che il Governo di Giorgia Meloni non potrà mai sconfessare ed il cui principale attore è senz’altro Salvini, divenuto unico decisore politico e tecnico sull’opera, soprattutto dopo l’ultimo decreto ambiente con cui il Governo tramuta, appunto, una decisione politica in norma tecnica. Insomma, gli ingegneri non contano nulla, sul Ponte decide Salvini! “
“Quattordici miliardi di euro con cui si sarebbero potuti programmare interventi risolutori sulla mobilità calabrese e siciliana, sul diritto alla salute scarsamente garantito ad oggi nelle due regioni o sull’istruzione pubblica. Nulla di tutto questo si è potuto programmare perché un uomo che disprezza il sud ha deciso cosa è meglio per noi, senza ascoltare le voci che da Calabria e Sicilia si levano ogni giorno contro questa irrealistica opera”.
“Il circolo del Partito Democratico di Villa San Giovanni, guidato da Enzo Musolino, per esempio, sta portando avanti una dura battaglia, basata su principi inconfutabili e reali di inadeguatezza della progettazione e della realizzazione. Un grande lavoro che viene messo in campo da anni per contrastare questo spreco di risorse economiche, necessarie al Mezzogiorno per erogare servizi, ribadiamo, e che rischiano di finire letteralmente a mare per volere di un uomo con una visione di differenziazione rispetto all’assetto geopolitico nazionale e che, guarda caso, guida il partito che ha imposto l’autonomia differenziata al Governo di Giorgia Meloni. Il referendum contro questa scelta scellerata sarà l’ulteriore strumento per dire no alle politiche di Salvini e, dunque, anche al Ponte sullo Stretto. Recarsi alle urne sarà il più grande atto di ribellione democratica possibile!” conclude Cristallo.