La Reggina e “questi che stanno a 800 euro al mese nel sottoscala e che mangiano nelle pentole”

Le parole di Michele Spinella, delegato Uefa e Ispettore Generale della Procura, sull'organico della Reggina e sulla scelta degli attaccanti

StrettoWeb

Mai banale, Michele Spinella, delegato Uefa e Ispettore Generale della Procura. La sua Reggio nel cuore, ma con il lavoro a Siracusa. Per lui, il match di domenica, ricoprirà una valenza speciale. Siracusa e Reggina si affrontano al “De Simone” in quella che è la gara di cartello del girone I. Ci arrivano meglio gli aretusei, ovviamente, avanti in classifica e con quattro convincenti vittorie di fila dopo la sconfitta all’esordio. Per la Reggina, prestazioni a singhiozzo e lo 0-1 in sospeso contro l’Acireale, che verrà recuperato mercoledì ripartendo dal secondo tempo e con l’uomo in meno.

Ma, dicevamo, Michele Spinella mai banale. Ospite telefonico a Video Touring, ha parlato dell’organico amaranto, delle scelte in attacco e dei budget spesi dalle altre big del raggruppamento. “Io a questi stranieri non ho mai creduto. Gli stranieri forti che abbiamo visto a Reggio Calabria li ha portati Gabriele Martino e lo scouting della Reggina. Ma in Serie D questi argentini che stanno a 800 euro al mese nel sottoscala, che mangiano nelle pentole… lasciamo perdere. Io non ci credo, con tutto il rispetto per Rajkovic e il suo pedigree, ma la Serie D ha delle connotazioni ben precise. Io l’anno scorso ho rimproverato il management della Reggina, non può pensare a Bolzicco, ma chi è Bolzicco?. Una riflessione durissima, che fa rumore, ma che rende l’idea anche in merito alle scelte al risparmio del club.

“Non si devono spendere cifre folli come fatto a Siracusa, Scafati e Pompei – cifre che vanno dai 75 ai 100 e passa mila euro annui ai calciatori – ma con strategie e agenti Fifa qualificati devi andare a prendere quei profili particolari. Faccio l’esempio di Plescia l’anno scorso a Messina, che poteva essere un profilo interessante per il 3-5-2 di Pergolizzi”, ha aggiunto Spinella. Il concetto è chiaro: serve gente di categoria, attaccanti esperti italiani abituati a spaccare le reti in Serie D. In pratica, quelli di Siracusa e Scafatese. Dopo il flop Bolzicco, pescando in Argentina, quest’anno la Reggina si è fiondata su altri due stranieri, mentre in Italia ha scelto Curiale, che proviene dall’Eccellenza e da tante stagioni con poche presenze e gol in Serie C.

Condividi