L’addio con la Reggina “non mi ha sorpreso. Durante la stagione ci sono state alcune divergenze, sicuramente mi dispiace tanto”. Ad affermarlo, a Serie D 24, è Bruno Trocini, che l’anno scorso ha allenato in riva allo Stretto. Parla di divergenze, il mister. Che erano evidenti, raccontate più volte e ampiamente su StrettoWeb, anche se i soliti tendevano a sminuire, censurare, deviare, mentre la società ci allietava di immagini social di tecnico e DS Pellegrino (entrambi sono andati via) come se i due fossero cari amici da 370 anni.
La realtà è quella confermata da Trocini, che ha compiuto un miracolo. In condizioni estreme, con giocatori arrivati alla spicciolata a campionato iniziato, ha sfiorato la vittoria dei playoff con un organico che non era da vittoria finale. L’allenatore però non rimpiange nulla: “ho scelto di scendere di categoria perché la Reggina appartiene alla storia del calcio. Non ho rimpianti, è stata una scelta consapevole, una grande esperienza, sicuramente formativa. Il lavoro da svolgere era estremamente complicato ma, nonostante tutti i ritardi, siamo riusciti a creare un gruppo fantastico arrivando fino alla finale playoff”.
E va nel dettaglio: “dal 24 di settembre fino ai primi di novembre abbiamo giocato ogni tre giorni, il ritmo era infernale. Dovevamo assestarci, ma quando abbiamo iniziato a giocare il Trapani era già a 30-35 punti. Nel girone di ritorno abbiamo tenuto il passo delle prime ma i giochi erano già stati fatti da dicembre”.
E in merito al torneo di quest’anno, la Reggina “la vedo favorita insieme alle due di vertice (Siracusa e Scafatese, ndr), anche se il Pompei si è attrezzato con degli acquisti di valore. Quest’anno c’è la regola dell’under in meno rispetto al passato, questo senza dubbio alza il livello e rende tutto più competitivo. Il vero duello inizierà però dopo dicembre quando tutti i valori attualmente in campo saranno mescolati dal mercato. Certe situazioni a volte possono anche ribaltare le carte in tavola”.