Si è svolta nella giornata di martedì 13 febbraio la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” sul tema “1924-2024: il centenario della radio italiana”. L’invenzione della radio è attribuita a vari scienziati e inventori, ma è comunemente accreditata a Guglielmo Marconi, che nel 1895 riuscì a trasmettere segnali radiofonici a distanza.
Marconi non solo sviluppò un metodo pratico per la trasmissione radiofonica ma dimostrò anche il potenziale di questa tecnologia per comunicazioni a lunga distanza. La Radiofono, il 20 marzo 1924, installò a Centocelle una stazione di prova, ma il 23 marzo non riuscì a trasmettere un discorso pronunciato da Benito Mussolini al teatro Costanzi di Roma, forse a causa di interferenze elettriche.
A Torino il 27 agosto del 1924 venne costituita l’Unione radiofonica italiana, Uri (trasformata quattro anni dopo in Ente italiano per le audizioni radiofoniche, Eiar). Nel 1944 la società assunse la denominazione Rai (Radio audizioni italiane). Dalla sua prima stazione trasmittente di San Filippo in Roma, prodotta dalla Marconi, il 6 ottobre, alle ore 21:00, Maria Luisa Boncompagni lesse il primo regolare annuncio della neonata radio e questa fu la prima trasmissione radiofonica via etere in Italia.
La trasmissione prevedeva un concerto di musica operistica, un bollettino meteo e le notizie della borsa, tutto annunciato dalla voce di Ines Viviani Donarelli che recitava così: “Uri, Unione Radiofonica Italiana. 1-RO: stazione di Roma. Lunghezza d’onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radio audizioni circolari, il quartetto composto da Ines Viviani Donarelli, che vi sta parlando, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani, eseguirà Haydn dal quartetto opera 7 primo e secondo tempo“.
Per anni questo annuncio fu attribuito a Maria Luisa Boncompagni, tanto da essere definita “zia Radio” o “l’usignolo della radio” ma solo nel 1997 Barbara Scaramucci, direttrice delle Teche RAI, scoprì che dai documenti originali degli archivi RAI di Firenze la voce del primo annuncio dell’URI fosse quella della Donarelli. La radio, un mezzo centenario, ma sempre giovane e attuale, che cresce e si rinnova grazie alla tecnologia, ai nuovi linguaggi e ai contenuti che hanno assunto una veste moderna, senza dimenticare il passato.
La radio è uno strumento di informazione di prossimità fa quello che altri mezzi trovano difficoltà a fare, ci accompagna mentre guidiamo, mentre siamo impegnati in altre cose; uno strumento che ci sta vicino, che ci informa con tempestività, ed efficacia, interpreta la cultura popolare. La radio fa anche tanta informazione ma il suo ruolo di disintermediazione presuppone un forte investimento in termini di professionalità di chi lavora con questo mezzo.
Il nuovo incontro, predisposto dal sodalizio culturale organizzatore, ha registrato la presenza, in qualità di gradito ospite del Vice presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”, Antonino Megali. Il gradito ospite del sodalizio culturale organizzatore ha ripercorso la storia ed il cambiamento delle abitudini degli italiani: le telecronache di Nicolò Carosio, gli anni del fascismo e la seconda guerra mondiale, quelli della pace – annunciata dalla voce inconfondibile di Corrado Mantoni – le innovazione del giornalismo di Zavoli, la nascita del Festival della Canzone Italiana e il varietà di Mike Bongiorno, Gianni Boncompagni, Renzo Arbore, fino a Fiorello con il suo “ Viva Radio2”.
Voci, suoni, documenti che restituiscono il ritratto di una radio capace più di ogni altro mezzo di comunicazione di rinnovarsi e trasformarsi al passo con i tempi, generando nuovi contenuti come programmi diventati cult come il “Ruggito del Coniglio”, “Caterpillar”,” Lillo e Greg 610”, “Radio2 Social club” sempre più amati dagli ascoltatori anche oggi, con la rivoluzione dei social e della Visual Radio, che ha tra i suoi volti quelli di Andrea Delogu e Ema Stokholma. Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi da parte di Antonino Megali (Vice presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”.
La conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da domenica 6 ottobre.