Grande giorno per la storia di Reggio Calabria, dedicata una strada a Luigi Aliquò Lenzi: ricostruì la Biblioteca Comunale

A Reggio Calabria è stata inaugurata oggi una strada dedicata a Luigi Aliquò Lenzi, giornalista che ebbe il merito di ricostruire la Biblioteca Comunale dopo il terremoto del 1908

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Un grande giorno, un segnale storico e un grande uomo che quella storia appuntò la segnò. A Reggio Calabria è stata inaugurata oggi una strada dedicata a Luigi Aliquò Lenzi, giornalista che ebbe il merito di ricostruire la Biblioteca Comunale dopo il terremoto del 1908. Grande emozione per la famiglia, presente all’evento insieme all’Amministrazione Comunale. “Oggi finalmente c’è l’inaugurazione della strada dedicata al mio bisnonno, bibliotecario della Biblioteca Comunale. La via va da Piazza del Popolo a Piazza De Nava. Siamo felici di questa attestazione, ringraziamo il Sindaco e la Commissione Toponomastica”, dice uno dei nipoti dell’uomo.

“Finalmente viene celebrato un grande uomo, che si è occupato della ricostruzione della Biblioteca Comunale sin dal 1908. Grazie alla mia famiglia e all’Amministrazione Comunale”, aggiunge un altro nipote.

Chi era Luigi Aliquò Lenzi

Luigi Aliquò Lenzi si dedica fin da giovanissimo al giornalismo. E’ redattore del “Corriere di Calabria”, dirige la “Rivista Storica Calabrese”, è anche corrispondente de “Il Tempo” di Roma e de “Il Mezzogiorno” di Napoli. Poi dirige “La Gazzetta di Reggio” e rifiuta il passaggio al “Secolo” di Felice Cavallotti poiché “non vuole lasciare la sua Reggio, alla quale è attratto da vincoli di infinita tenerezza e di amore senza misura per la sua Città e per la sua Regione”.

Il giornalismo è per Lui apostolato: di supremo interesse pubblico, al di sopra delle persone e dei personalismi; azione di controllo, di moralizzazione, di elevazione, egli stesso lo definisce: “mezzo di propagazione culturale, valorizzazione ed ammonimento, illuminante ed educativo, pungolo ai torpidi, plauso ai volenterosi, premio e castigo, fattore di coscienze, polarizzatore di energie”.

Nel 1908, al convegno dei giornalisti della Calabra, è artefice, con Italo Vollaro, della costituzione della Associazione della Stampa Regionale Calabrese. In tale occasione, tracciando la funzione della stampa, “chiede che la cronaca nera non continui a diffamare tutta la regione, facendola apparire popolata di ladri e di briganti; invoca il diritto ed il dovere della critica serena e severa; vuole il rispetto del giornalista e la moralizzazione della professione; indica propositi e programmi rimasti, purtroppo, tali; incita alla rievocazione delle memorie ed alla discussione dei più vitali problemi”.

Nel luglio 1914 è incaricato del recupero e della riorganizzazione del materiale della Biblioteca comunale di Reggio Calabria, distrutta nel terremoto del 1908. Si impegna particolarmente nell’arricchimento del patrimonio, sia con donazioni e lasciti, sia con la creazione di una Sezione calabra, che intendeva raccogliere e valorizzare la produzione culturale regionale. Fonda nel 1931 un periodico della Biblioteca, “Bibliografia calabra”, e istituisce a partire dal 1932 “la Cattedra di Storia Letteraria Calabrese, attraverso la quale compie opera preziosa, con conferenze di notevole importanza.. Nel 1936 organizza nella Biblioteca uno dei primi corsi di preparazione per le biblioteche popolari e scolastiche avviati in quegli anni dalle soprintendenze bibliografiche.

E’ socio dell’Accademia Cosentina e dell’Accademia Peloritana, membro della Deputazione di storia patria per la Calabria, presidente del Comitato locale per la storia del Risorgimento, consigliere della sezione della Società Dante Alighieri. I suoi libri sono stati donati alla Biblioteca comunale di Reggio Calabria che ne ospita il busto in bronzo a memoria del suo illustre e prezioso contributo.

 

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