“A Reggio Calabria siamo in dittatura”, l’ira dell’Opposizione sul Comune: “vogliono fare cose strane”

L'ira dell'Opposizione unita a Reggio Calabria per le modifiche sul regolamento dello statuto pensato dal Comune

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Mentre sui social i due amichetti si sperticano in congratulazioni, complimenti e moine varie sugli asili nido, a Reggio Calabria si sta consumando uno degli atti più antidemocratici della storia recente della città. Ad opera proprio di loro due: Giuseppe Marino e Giuseppe Falcomatà, rispettivamente capogruppo PD in Consiglio Comunale e Sindaco. Cosa hanno combinato questa volta? Vogliono modificare, e lo stanno ottenendo, lo statuto del Consiglio Comunale, impedendo lo svolgimento delle funzioni, tra cui le Commissioni Consiliari, e negando l’accesso a giornalisti e cittadini. E poi ci vengono a parlare di fascismo…

Ma non solo. Questa mattina hanno negato la conferenza stampa dell’Opposizione unita a Palazzo San Giorgio, proprio su questo tema, trincerandosi dietro la motivazione di una comunicazione mai arrivata, quando invece è stata regolarmente inviata. Insomma: negazioni, censure, distorsione della realtà e – nelle stesse ore – proclami social e annunci triti e ritriti su temi già affrontati, come a voler distrarre le persone.

Ripepi: “c’è un crimine alla democrazia”

La Minoranza, però, non si è data per vinta e ha deciso di parlare comunque ai giornalisti, che intanto erano stati convocati, fuori dal Palazzo Comunale, a Piazza Italia. “Quanto fatto oggi rimarrà scritto come pagina negativa nella storia. C’è un crimine alla democrazia, la stanno uccidendo. Credo che abbiano in mente di fare cose strane in quest’ultimo anno che gli rimane. Non riuscivamo a far venire dirigenti in Commissione e così hanno escogitato un metodo, cose che fanno schifo, su scelta di Falcomatà e del suo soldato Marino”, ha detto Massimo Ripepi, imbufalito. Ripepi ha spiegato brevemente quali sono le modifiche di questo Statuto: “per le Commissioni o per chiedere gli atti, dobbiamo chiedere al Presidente del Consiglio. E poi, non so se lo sapete, ma voi giornalisti non potrete più venire, non potete entrare, lo può fare solo l’ufficio stampa del Comune, che però non c’è”.

Federico Milia: “ennesima vergogna”

“E’ l’ennesima vergogna dell’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria. Ci hanno cacciato fuori da Palazzo San Giorgio. L’ordine del giorno era legato a un provvedimento fortemente penalizzante, mettendo un bavaglio alla Commissione Consiliare”, ha detto Federico Milia.

Armando Neri: “vedo un po’ di nervosismo”

“Siamo stati mandati via dal Palazzo Comunale, luogo non dei Consiglieri ma dei cittadini. Vedo un po’ di nervosismo nella Maggioranza, evidentemente stiamo facendo bene. Questo regolamento modificato è eversivo, perché intacca il normale svolgimento della democrazia a Palazzo San Giorgio. Mi prendo la responsabilità di quello che dico. E’ un regolamento vergognoso: se io voglio approfondire qualche argomento in Commissione, non posso più farlo, perché è la Maggioranza che decide chi posso convocare. Siamo in dittatura!”, dice un imbufalito Armando Neri.

Gli interventi degli altri Consiglieri

A parlare a Piazza Italia anche gli altri Consiglieri. Di seguito gli interventi di Cardia, De Biasi, Caridi, Maiolino e Vizzari: “è un fatto pericoloso cambiare le regole della democrazia a gara in corso”.

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