Reggio Calabria, il Professor Andrea Riccardi accolto a Palazzo Alvaro

Il primo cittadino insieme al Presidente del Rhegium Julii Giuseppe Bova ha ascoltato le parole dell'illustre intellettuale intervistato dai giornalisti Annarosa Macrì e Giuseppe Smorto

riccardi palazzo alvaro
StrettoWeb

Nell’ambito della 56ma edizione dei Premi nazionali Rhegium Julii 2024 si è svolta a Palazzo Alvaro, la cerimonia di accoglienza del Professore Andrea Riccardi, già Ministro per l’Integrazione della Repubblica Italiana, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, ordinario di storia contemporanea a Roma Tre e Presidente nazionale della Società Dante Alighieri. L’illustra intellettuale è stato individuato, dall’associazione culturale reggina, quale vincitore del Premio internazionale “Città dello Stretto” 2024.

Riccardi ha un curriculum di assoluto rilievo: diverse lauree honoris causa riconosciute da Università internazionali, tra le quali anche l’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria, numerose pubblicazioni oltre che collaborazioni con riviste nazionali ed internazionali. Nel corso della sua attività ha avuto anche un ruolo determinante di mediazione, nell’ottica del rispetto dei diritti umani, in diversi delicati contesti internazionali come il Mozambico, il Guatemala, la Costa d’Avorio, la Guinea, tanto che la rivista “Time” nel 2003 lo ha inserito nell’elenco dei trentasei “eroi moderni” d’Europa, che si sono distinti per il proprio coraggio professionale e impegno umanitario. Con il Premio Carlo Magno è stato riconosciuto come persona che si è particolarmente distinta nella promozione di un’Europa unita e nella diffusione di cultura della pace e del dialogo.

“Sono felice di tornare a Reggio e di trovare una città bella, viva, vivace, ariosa, luminosa. E non con quell’aria polverosa che qualche volta ho trovato – ha affermato in apertura il Professor Riccardi – ringrazio il sindaco Falcomatà e tutti voi per la calorosa accoglienza”.  Nel suo dialogo con i giornalisti Annarosa Macrì e Giuseppe Smorto, il Professor Riccardi ha rimarcato l’importanza di mantenere collegati i fili ed i ponti del dialogo con i Paesi che attualmente hanno preferito, purtroppo, la via della guerra quale strumento unico di risoluzione dei conflitti.

La perdita della memoria dell’orrore della guerra viene individuata come causa principale dell’ assenza di determinazione rispetto ai valori di pace, umanità, convivenza civile. Secondo Riccardi la comunità internazionale vive pericolosi votati alla violenza quale effetto diretto dell’ assenza di identità nonché della crisi, non solo in Europa, del Cristianesimo, un declino valoriale determinato anche dalla società iperliberista, consumista e individualista che premia la competizione distruggendo il senso di comunità premiando l“Io” rispetto al “noi”. Il rischio peggiore è quello di divenire “indifferenti”.

Il Sindaco Giuseppe Falcomatà, accompagnato dal presidente del Circolo Rhegium Julii Pino Bova, ha consegnato un riconoscimento ufficiale al Professor Riccardi, esprimendo parole di orgoglio per la sua visita e profonda stima ed apprezzamento per il lavoro incessante dell’illustre cattedratico ed intellettuale a favore della cultura della pace e del dialogo.

Nel corso del suo intervento il sindaco ha anche ricordato e sottolineato che “la città di Reggio è il prodotto di una densa stratificazione di culture ed identità differenti e complementari, che nel corso della sua storia hanno non solo attraversato la città, ma, di fatto, hanno contribuito a creare un’identità unica, fondata sui principi dell’accoglienza, della solidarietà, del dialogo; la nostra è una città che dimostra che le differenze sono patrimonio e non strumento di divisione: siamo da sempre una comunità accogliente ed aperta. Ecco perché ci siamo candidati a Capitale italiana della Cultura: non solo per il patrimonio dei beni storici, artistici, archeologici e culturali ma anche per questa connotazione peculiare che ci ricorda che, in un mondo che ha difficoltà ad immaginare la pace, si può e si deve costruire una comunità plurale che faccia della convivenza tra culture diverse la sua ricchezza“.

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