Reggio Calabria, la sentenza di Cassazione del rito abbreviato del processo Magma: annullate in parte le condanne dell’Appello

La Suprema Corte, ha parzialmente annullato la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Reggio Calabria

StrettoWeb

Ieri 29 ottobre, dinanzi alla Quarta Sezione della Corte di Cassazione si è discusso il giudizio di legittimità relativo al troncone abbreviato del procedimento scaturito dall’operazione di polizia Magma. La Suprema Corte, ha parzialmente annullato la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Reggio Calabria che il 28 giugno 2023 aveva già escluso la sussistenza dell’associazione mafiosa ricondotta dalla DDA alla famiglia Bellocco, con rinvio alla corte reggina in diversa composizione.

In particolare, i Giudici di Piazza Cavour hanno dichiarato l’illegittimità della sentenza con riferimento all’aggravante delle dieci o più persone riunite in associazione per narcotraffico per i signori Aglioti Carmelo, Bellocco Domenico cl. ’76, Fiori Marco, Italiano Vincenzo e Morano Francesco (nonché quest’ultimo sulla recidiva).

Quanto ai signori Bellocco Umberto cl. ’91, Pizzuti Valentina e Scandinaro Domenico, la Cassazione ha annullato in ordine alla sussistenza dell’aggravante mafiosa loro contestata.

Ancora, la Suprema Corte ha rinviato alla Corte di Appello di Reggio Calabria per Bellocco Domenico cl. ’80 con riferimento all’aggravante del concorso di cinque o più persone, per Fonti Alessandro sull’aggravante delle dieci o più persone riunite in associazione per narcotraffico e sull’aggravante mafiosa in relazione ad una tentata rapina, per Corrao Francesco sul ruolo apicale nell’associazione per narcotraffico e per due reati relativi alla detenzione e cessione di un’arma, per Fortini Francesco sulla partecipazione all’associazione per narcotraffico, per Gallace Bruno sull’aggravante prevista dall’art. 80 del testo unico sugli stupefacenti, per Mercuri Domenico sul ruolo apicale nell’associazione per narcotraffico, sull’aggravante delle più persone riunite e sulla aggravante mafiosa in relazione alla detenzione di armi ed all’agevolazione di una evasione, per Sejdinaj Bujar, infine, sulle attenuanti generiche.

L’Avv. Luca Cianferoni – che con la collaborazione degli Avvocati Mara Campagnolo, Giovanna Pizzimenti, Elisabetta Ascone, Cristina Pellicanò e Antonio Papalia, ha difeso i signori Bellocco Domenico cl. ’76, Bellocco Domenico cl. ’80, Bellocco Umberto cl. ’91, Fonti Alessandro, Fortini Francesco, Italiano Vincenzo e Scandinaro Domenico – ha espresso “moderata soddisfazione per la pronuncia della Suprema Corte ritenendo che, tuttavia, residuino spazi per proporre ricorso straordinario e altre vie di impugnazione all’esito dell’appello in corso di celebrazione con rito ordinario”.

Nel collegio difensivo gli Avvocati Roberto Borgogno, Pietro Catanoso, Luca Cianferoni, Vincenzo Cicino, Fabrizio D’Amico, Alessandro Diddi, Pasquale Galati, Domenico Vito Garreffa, Manuela Gasparri, Giacomo Iaria, Vincenzina Leone, Domenico Leto, Pasquale Loiacono, Giuseppe Milicia, Nicola Naponiello, Michele Novella, Michele Rausei, Nicola Rao, Silvestro Runci, Rosario Scarfò, Giovanni Tropiano, Armando Veneto, Clara Veneto e Francesca Vianello Accoretti.

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