“Ringhio” non per caso. Da Rino, Gennaro. Ma anche perché in campo ringhiava, eccome se ringhiava. La grinta, oggi garra, la fame, la determinazione, la personalità, tutte doti da calabrese vero, che l’ex centrocampista del Milan Gattuso ha saputo coltivare e mantenere, compensando le lacune tecniche. Ma in campo era indispensabile e per questo ha vinto Champions League e una Coppa del Mondo.
Oggi Rino Gattuso fa l’allenatore, ma determinazione e grinta non le ha mai perse. Perché la Calabria, la sua Calabria, non l’ha mai dimenticata, oggi così come quando faceva il calciatore. Gattuso allena in Croazia, nell’Hajduk Spalato. Dopo l’esonero dal Marsiglia ha ricevuto questa chiamata tramite l’ex calciatore allenato al Milan, Nikola Kalinic, che però intanto è andato via. Sì, perché la situazione societaria dello storico club croato non è delle migliori. C’è un problema stipendi non pagati, confusione, caos, tensioni, ma Gattuso è lì, a ringhiare, e non molla.
Nonostante tutto questo, infatti, la squadra da lui guidata al momento è in testa alla classifica del campionato di Serie A croato, con sei vittorie e tre pareggi, 16 gol fatti e 5 subiti. Un ruolino di marcia importante, considerando le difficoltà, ma non per lui, calabrese abituato al sudore e al sacrificio. Un valore che evidentemente ha saputo trasmettere anche alla sua squadra, che continua imperterrita a lottare anche senza retribuzione. Per questo qualche settimana fa, dopo la vittoria nel derby contro la Dinamo Zagabria, Gattuso ha regalato ai suoi giocatori 35 iPhone. Un gesto di vicinanza, generosità e affetto, un segnale forte che sta a significare “io sto dalla vostra parte, nonostante tutto”.