Scambio elettorale politico-mafioso, a Poggiomarino (Napoli) arrestati Sindaco e viceSindaco. La Procura: “per essere eletti hanno chiesto aiuto alle cosche”

Falanga fu eletto con il 60% dei voti a capo di una coalizione di centrodestra con Forza Italia, Fratelli d'Italia e liste civiche

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Il clan fece eleggere due persone tra cui il sindaco: tre arresti in provincia di Napoli. All’alba i carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia partenopea a carico di tre persone residenti a Poggiomarino. Gli indagati sono ritenuti gravemente iniziati di scambio elettorale politico-mafioso, con l’aggravante dell’avvenuta elezione di due dei partecipi, tra cui il primo cittadino, finito in manette con il vice.

L’indagine e le accuse

Era stato sancito un patto tra politica e camorra e per le elezioni del 2020. È questa l’accusa sostenuta dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli e che ha portato agli arresti domiciliari il sindaco di Poggiomarino Maurizio Falanga, il vicesindaco Luigi Belcuore e l’imprenditore Franco Carillo, ritenuto dall’antimafia l’intermediario tra politica e il boss Rosario Giugliano, alias ‘o minorenne, oggi collaboratore di giustizia e fin da adolescente fedelissimo di Pasquale Galasso.

Poco meno di un anno fa, nel corso del processo che lo vedeva imputato, rispondendo alle domande del pm Giuseppe Visone, Giugliano rivelò di aver influenzato il voto del 2020. Accuse che oggi hanno portato ai tre arresti. Falanga fu eletto con il 60% dei voti a capo di una coalizione di centrodestra con Forza Italia, Fratelli d’Italia e liste civiche, battendo lo sfidante Giuseppe Annunziata (PD). Secondo l’Antimafia, ottenne l’appoggio del clan Giugliano grazie all’intermediazione dell’imprenditore Franco Carillo, che candidò la sorella Maria nella civica Cambiamo insieme, assessore in carica e non indagata.

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