“Mi sembra che esponenti della maggioranza, parlo di ministri, parlamentari, ma anche di presidenti di Regione, si siano svegliati un pò tardi, perché noi dall’inizio che diciamo che per questa via si spacca il Paese, si aumentano le diseguaglianze territoriali, spieghiamo cosa vuol dire autonomia differenziata. Quindi se ci sarà un ravvedimento lo verificheremo anche su chi sosterrà il referendum“. E’ quanto ha detto Elly Schlein, leader del Pd, a Mormanno durante degli Stati generali della montagna e delle aree interne del Pd.
“Vuol dire stabilire per legge – ha aggiunto Schlein – che ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B, a seconda della regione e del luogo in cui nascono e crescono. Noi invece abbiamo una bella Costituzione che parla di eguaglianza, che deve valere anche nell’accesso al diritto alla salute, che invece non è così, lo sapete com’è la situazione della sanità in Calabria, così come il diritto ai trasporti pubblici locali, su cui il governo nazionale non ha investito un euro, non ha mandato un euro ai comuni, così come lo è la scuola pubblica, che è la prima grande leva di emancipazione sociale delle persone”.
Schlein: “ripartire da aree interne”
Dalla tribuna degli Stati generali della Montagna e delle Aree interne Schlein mette subito in rilievo “l’attenzione particolare che il Partito Democratico sta dando all’area interna e di montagna. E questo perché ci rendiamo conto che se la qualità della vita non migliora in queste aree, i comuni rischiano di essere lasciati soli nonostante lo straordinario sforzo dei nostri sindaci“. In una struttura piena di partecipanti, il leader Pd viene accolta dal segretario regionale del Pd Nicola Irto, dal sindaco della cittadina Paolo Pappaterra, dai primi cittadini di Catanzaro Nicola Fiorita, di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e di Vibo Valentia Enzo Romeo, e da tutto lo stato maggiore del Pd calabrese.
“Noi siamo qui – spiega Schlein – anche per dare una mano al Pd calabrese e a scrivere una pagina di futuro diversa. Naturalmente questa attenzione all’area interna vuol dire che stiamo elaborando delle proposte concrete che vanno anzitutto a guardare le cause profonde della scomodità con cui tanto spesso i cittadini che vivono in queste realtà devono fare i conti. Lo Stato deve fare la sua parte perché sappiamo bene che quando si perde un posto di lavoro in un’area interna o di montagna vale doppio anche perché rischia di portare giù molto altro”. “Allora se vogliamo evitare lo spopolamento – sottolinea – bisogna superare queste diseguaglianze e dobbiamo farlo con misure concrete, farlo a partire dai fondi che devono essere stanziati per queste aree. Noi stiamo ragionando su proposte anche di defiscalizzazione che possano aiutare l’insediamento economico e l’occupazione in questi territori. Per noi è fondamentale indicare e agire su tematiche come la sanità, la scuola, i trasporti, la salute, il lavoro, le politiche industriali, i diritti. Problemi che guardiamo anche dal punto di vista delle aree interne, questo è il nostro approccio”.