Scopelliti: “Occhiuto sta lavorando bene ma sulla sanità già nel 2013 avevamo ridotto il disavanzo ottenendo risultati virtuosi”

L'ex presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti rivendica dunque i buoni risultati alla guida della sanità

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L’attuale presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, sta governando bene “e tuttavia, dopo tre anni di buona comunicazione, bisogna adesso trovare una giusta sintesi ed essere coerenti con i messaggi efficacemente lanciati ai calabresi“. L’ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, esponente dell’allora Popolo delle Libertà, interviene nel dibattito politico rispondendo questa mattina alle domande di Ugo Floro su Radio CRT in merito all’operato dell’attuale giunta di centrodestra.

Pur comprendendo le difficoltà e le pressioni che gli arrivano da un settore da sempre difficile come la salute, trovo che Roberto Occhiuto a volte commetta l’errore di generalizzare un po’ troppo quando analizza la storia dei commissariamenti della sanità regionale”.

Per onore della verità mi è doveroso puntualizzare che non è vero che tutti i commissariamenti siano stati fallimentari – afferma – i dati dell’esperienza Scopelliti-commissario, ad esempio, parlano chiaro e dicono che sotto la mia gestione è stato ridotto il disavanzo sanitario. Ricordo altresì a me stesso che gia’ noi pubblicavamo per tempo i bilanci delle Asp, alcuni dei quali erano stati definiti ‘orali’ dall’allora ministro Tremonti. Aggiungo ancora che in quella fase non eravamo piu’ gli ultimi, tanto che l’andamento positivo sui Lea era stato evidenziato nel 2013 da un rapporto del Sole24Ore che, non a caso parlava di inversione di tendenza e di superamento della soglia di criticità”.

Scopelliti rivendica dunque i buoni risultati alla guida della sanità e aggiunge: “quando si parla dei commissariamenti bisognerebbe prestare maggiore attenzione e rispetto verso chi con coraggio, rischiando anche la vita, ha fatto scelte che nessun’altra guida ha compiuto, neanche Roberto Occhiuto che può disporre delle risorse del Pnrr, mentre io dovevo fare fronte all’emergenza con i soli fondi statali senza risorse aggiuntive. Oggi è una stagione di vacche grasse, all’epoca invece bisognava attuare il famoso piano di rientro ‘lacrime e sangue’ che aveva firmato il mio predecessore Loiero e che io ereditai con tutte le misure impopolari vedi la chiusura di alcuni ospedali“.

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