Storica umiliazione per il Messina oggi pomeriggio sul campo dell’Avellino: al Partenio è finita 6-0, ma sarebbe anche potuta andare peggio per i biancoscudati mai in partita. A portare in vantaggio gli Irpini è stato De Cristofaro al 19° minuto, a completare il tabellino Patierno al 91°. In mezzo i gol di Enrici al 29°, ancora Patierno al 73° e la doppietta di Russo (45° e 56°) che non ha esultato per rispetto dei suoi ex tifosi peloritani, avendo giocato proprio a Messina tre anni fa.
Ecco, i tifosi: l’unica nota positiva della partita per il Messina: erano oltre 250 assiepati nel settore ospiti, con numerosi striscioni e bandiere a tenere alto il vessillo biancoscudato. L’unica cosa che è rimasta al pubblico peloritano, a fronte di una situazione emergenziale. Con l’umiliazione di oggi ad Avellino cade anche il fattore “bestia nera“, che il Messina aveva tenuto alto contro gli Irpini negli ultimi anni, pur palesemente inferiore nell’organico, riuscendo a vincere sempre o quasi sempre.
Adesso, però, con l’arrivo di mister Raffaele Biancolino, l’Avellino ha ripreso una marcia adeguata alla forza della squadra: quella di oggi con il Messina è la quinta vittoria consecutiva con 20 gol fatti e uno solo subito, che vale il terzo posto in classifica dietro Benevento e Cerignola.
Se per l’Avellino il futuro può sorridere, per il Messina le cose si mettono davvero male.
Dopo 11 giornate di campionato il bilancio è drammatico: una sola vittoria, contro il Taranto il 7 settembre al San Filippo quando i pugliesi erano in crisi societaria ancor prima che calcistica, e sei pareggi valgono i nove punti che tengono i peloritani al terzultimo posto con due lunghezze di vantaggio proprio dal Taranto e tre dalla Juventus U23.
La salvezza è lontana 2 punti, dove c’è la Cavese: nel turno infrasettimanale, giovedì sera, al San Filippo, arrivano proprio i campani di Cava de’Tirreni in una partita già fondamentale per la corsa salvezza.
Risultato pesantissimo, quindi, oggi per il Messina ad Avellino. Nessuno, però, se la deve prendere con questi ragazzi che scendono in campo tra mille difficoltà: con il delirio societario orchestrato da Sciotto negli ultimi mesi, è già un miracolo avere qualche calciatore che in settimana si allena e la domenica scende in campo agli ordini di un allenatore come Modica che ha già dimostrato tanto. Ecco perchè, quest’anno, ripetere il miracolo delle passate stagioni sarà molto più difficile per evitare la retrocessione in serie D.