Sicilia, botta e risposta tra Di Paola e De Luca: “Cateno vieni a fare il mio numero 2”. La dura risposta

Sicilia, botta e risposta tra Di Paola e De Luca: "Cateno vieni a fare il mio numero 2". La risposta: "non hai amministrato manco un condominio e non sei affidabile. Facciamo le porimarie"

StrettoWeb

Botta e risposta durissimo tra Nuccio di Paola, leader siciliano del Movimento 5 Stelle e Cateno De Luca, capo di Sud chiama Nord. “Appena arrivato in Assemblea Regionale Siciliana, pensavo:
A due anni dalle Regionali siciliane, che fine hanno fatto i candidati alla Presidenza? Armao: nominato Presidente CTS da Schifani quindi centrodestra; Chinnici: in Europa nello stesso partito di Schifani centrodestra; Cateno De Luca: vuole fare il numero 2 del centrodestra, spero ci ripensi, Cateno vieni a fare il numero 2 a me ed andiamo a governare. 322 mila siciliani hanno scelto MoVimento 5 Stelle Sicilia con Di Paola Presidente ed il M5S coerentemente si conferma l’alternativa allo sfascio di questo governo. Uniamo tutti quelli che vogliono una alternativa vera in Sicilia”, è quanto afferma Nuccio di Paola.

La durissima risposta di Cateno De Luca

Cateno De Luca si rivolge direttamente a Nuccio di Paola: “perché non potrei accettare il tuo invito ad essere il tuo numero due alla presidenza della regione? 1. Tu non hai mai amministrato un condominio (pochi mesi assessore a Gela non fanno testo). Io invece sono al quinto palazzo che amministro e pure bene!
2. Alle elezioni regionali del 2022 io ho preso quasi il doppio dei tuoi voti senza il bollino Chiquita romano ma sulla scorta della credibilità della mia storia politica personale e professionale. Ti ricordo che sei arrivato quarto su sei candidati alla Presidenza della regione.
3. Io i patti li mantengo, sono affidabile, e non sono succube delle segreterie romane che ci pisciano in testa in base alle loro convenienze. Tu invece dopo aver suggellato il patto con il Pd e le primarie che vi hanno visto soccombere a favore di Caterina Chinnici ti sei candidato alla presidenza della regione perché Giuseppe Conte, in base ai sondaggi, aveva convenienza ad andare da solo alle elezioni politiche per prendere qualche punto in più fregandosene del vostro patto suggellato in Sicilia.
4. Io non mi sono auto candidato alla presidenza della regione , pur avendo più titolo di te, per rappresentare un fronte alternativo a questo centro destra ma ho detto a tutto il centro sinistra che sono pronto a fare una primaria di coalizione ma entro dicembre 2025, per poter lavorare ad un programma serio e credibile per le regionali del 2027. Da parte vostra nessuna risposta perché avete paura del vero confronto sul campo, essendo avvezzi alle coperture romane frutto del vostro scodinzolamento e sculettamento.
5. Io comunque ci sarò alle prossime elezioni regionali perché non ho un capo romano che ancora deve stabilire se avrò o meno il diritto di ricandidarmi. Tu per ora sei un cadavere politico che cammina perché in base alle regole che avete in 5 stelle tu non sei ricandidabile. Potrei scriverti anche altro ma sarebbe inutile perché comprendo che il tuo quoziente politico-intellettivo e’ rimasto quello dei cartoni animati. Anche in questo post hai confermato una certa cultura del mascariamento che credevo ormai archiviata ma evidentemente in questi anni oltre al tuo conto corrente null’altro è cresciuto”, sottolinea De Luca.

“Ti invito a fare la persona seria anche perché tu percepisci 10 mila euro al mese come tutti gli altri parlamentari Siciliani e dovresti porti il tema del reale cambiamento della nostra amata Sicilia mentre ormai sembri affetto dalla sindrome della poltronite: “il parlamento è come la casa di Gesù quando ci entri non ci vuoi uscire più. Resta inteso che se la smettete di lavorare per continuare a fare la comoda opposizione ben pagata io ci sono e sarò pronto a sottopormi ad una reale ed immediata elezione tra tutti gli aspiranti presidenti di regione alternativi a questo centro destra accettando di fare il numero due anche a te se sarai scelto da tutti noi con libere elezioni e non imposto da Roma o dalla tua babbitudine”, conclude De Luca.

Condividi