Sud chiama Nord, La Vardera contro la linea di De Luca: “mai con il centrodestra”. La replica di Lo Giudice

La Vardera: "De Luca ha dichiarato che sarebbe pronto a fare il numero due di un nuovo centrodestra. Noi con loro? Chiaramente sta scherzando"

StrettoWeb

“Sollecitato dai media non posso fare a meno che commentare quanto ha detto stamattina in conferenza stampa il nostro leader Cateno De Luca, che sta di fatto tracciando una linea per il futuro del partito che non solo non conosco, ma che mi lascia profondamente disorientato“. deputato regionale Ismaele La Vardera, dopo le dichiarazioni in conferenza stampa del leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca. “Tra l’altro sapevo che si trattasse di una riunione sul futuro di Messina, ho poi compreso che di fatto si è trattato di una direzione del partito con i suoi massimi vertici cui non sono stato invitato, ma questi alla fine sono dettagli. Nella stessa conferenza lo stesso Cateno ha dichiarato che sarebbe pronto a fare il numero due di un nuovo centrodestra. Noi con loro? Chiaramente sta scherzando, sarà una delle sue tante provocazioni per sparigliare tutto, anche perché con me di questo non ne hai mai parlato”, rimarca La Vardera.

“Fino a prova contraria siamo la prima forza d’opposizione e non posso pensare che a fine legislatura possiamo sederci allo stesso tavolo di un centrodestra sponsor di questa maggioranza che sta portando la Sicilia alla deriva a cui stiamo assistendo. Credo che dobbiamo lavorare per compattare le opposizioni convintamente, puntando a governare a tutti i costi, ma se il costo di governare significa vendere l’anima al diavolo io onestamente avrei difficoltà ad esser della partita. Infine, vorrei rassicurare i nostri elettori che le scelte future verranno prese nel rispetto dei valori fondamentali del partito cui ho aderito sin dal primo momento e di cui oggi con orgoglio sono tra i fondatori“, conclude La Vardera.

Lo Giudice: “sorprende la reazione di La Vardera”

“Già lo scorso 10 luglio, durante la conferenza stampa all’ARS voluta da Cateno De Luca per tracciare un bilancio dell’esperienza alle elezioni europee e guardare al futuro del movimento, era stata evidenziata la necessità di una strategia capace di costruire una vera alternativa per la Sicilia. In quell’occasione, De Luca aveva anticipato l’avvio, previsto per ottobre, di un percorso volto a lanciare una sfida a chiunque fosse disposto a raccoglierla, mettendo in piedi un programma che affronti tutte le criticità dell’isola, evidenziando punti di forza e debolezza“. Lo dichiara il coordinatore regionale di Sud chiama Nord, Danilo Lo Giudice. “È chiaro che i programmi si costruiscono con uomini e donne che condividono una visione comune. De Luca ha già affermato allora, come ribadito oggi, che il nostro movimento non porrà limiti ideologici, ma non accetterà mai diktat imposti da segreterie romane. L’obiettivo è stabilire regole chiare e democratiche, aprendo a primarie di coalizione per scegliere i migliori candidati, senza pregiudizi o imposizioni dall’alto”, rimarca Lo Giudice.

“Per questo motivo, sorprende la reazione del collega Ismaele La Vardera, che forse era distratto lo scorso 10 luglio o non ha colto pienamente il messaggio trasmesso oggi. La nostra posizione rimane coerente e chiara: mai con questa destra che sta governando e mai con Schifani. Tuttavia, guardando al futuro, non possiamo escludere la possibilità di collaborare con uomini e donne che condividano la volontà di un autentico cambiamento per la Sicilia, indipendentemente dagli schieramenti politici di partenza. Mettendo alla base un deciso cambio generazionale. Comunque, come ribadito dal nostro leader Cateno De Luca, queste decisioni saranno prese dai nostri iscritti entro la fine del 2025. La politica definitiva del movimento passerà attraverso una votazione democratica degli iscritti e non sarà frutto ovviamente di valutazioni personali o, peggio ancora, da preconcetti limitati a una visione ristretta strumentale alla propria rielezione. Al contrario, si terrà conto di una visione complessiva dell’azione politica del movimento”, conclude Lo Giudice.

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