Wanda Ferro risponde a un nostro articolo di qualche giorno fa, e lo fa durante l’evento del centrodestra di questa sera al Teatro Cilea di Reggio Calabria per celebrare i due anni del governo Meloni. “Rispondo all’articolo di una testata online che ha fatto un po’ di polemica – ha detto il Sottosegretario all’Interno di Fratelli d’Italia – Voglio precisare che questa Destra vuole vincere sul campo, vuole votare i vivi e non i morti, vuole trattare l’avversario come avversario e mai come nemico, vuole scindere gli appuntamenti istituzionali dal resto. A quella mostra io ero stata invitata così come era stato invitato lui, e quinci ci siamo ritrovati lì insieme per i nostri differenti ruoli istituzionali. Sul tema della criminalità non accetto lezioni da nessuno, perché la politica non deve sostituirsi alla Magistratura, deve avere il coraggio di fare delle scelte. Noi siamo diversi. Lavorerò per fare sì che Reggio Calabria torni alla Destra”.
Insomma, Wanda Ferro tra le righe dice che la destra è diversa dalla sinistra e quindi non utilizzerà gli strumenti utilizzati dalla sinistra per ribaltare la democrazia (commissione d’accesso, scioglimento comune etc. etc.), “sostituendosi alla magistratura“. Il Sottosegretario all’Interno conferma la volontà di lavorare politicamente, in democrazia, per riportare la città a destra ma senza trucchetti e sotterfugi, come evidentemente è successo in passato, in un’ottica in cui “l’avversario non è un nemico“. La notizia, seppur non esplicita bensì da leggere tra le righe, è che quindi la commissione d’accesso non arriverà al Comune di Reggio Calabria, anche perchè le elezioni sono ormai vicine (un anno) e il Centrodestra conta di vincere sul campo.
In ogni caso sarebbe bello che questo atteggiamento fosse reciproco, e cioè che anche la sinistra si dimostrasse così matura. La destra, piuttosto, deve fare attenzione a non esagerare con l’ingenuità, perchè tra dossieraggio e morti che votano davvero alle elezioni (!!) c’è il rischio che la sinistra se ne possa approfittare. Il tema rimane lo stesso: com’è possibile che lo Stato non batta ciglio rispetto a quello che da anni succede a Reggio Calabria?