2 Novembre 2024: le tradizioni nel Giorno dei Morti in Calabria e Sicilia, i dolci tipici e le commemorazioni in Italia

Commemorazione dei Defunti: immagini, video e frasi da inviare oggi 2 Novembre 2023 in occasione della Festa dei Morti

StrettoWeb

Oggi, 2 novembre 2024, è il giorno dedicato dalla Chiesa alla Commemorazione dei defunti. La Festa dei Morti appare già nel secolo IX, in continuità con l’uso monastico del secolo VII di consacrare un giorno completo alla preghiera per tutti i defunti. La festività, però, venne celebrata per la prima volta nel cristianesimo intorno al X secolo. Il giorno non è considerato festivo, ma molto sentito dalla gente: in tanti vanno a visitare i propri cari nei cimiteri andando a portare un lumino o fiori.

I dolci dei “morti”

I dolci preparati per questa ricorrenza in Calabria avevano un duplice significato: se da una parte costituivano l’offerta dei vivi ai propri cari estinti per ottenere ristoro dopo il lungo viaggio dall’Aldilà, dall’altra parte rappresentavano i dolci che i defunti portavano dal regno dell’oltretomba.

Tra i dolci tipici della tradizione calabrese figurano:

  • le Dita degli Apostoli, che sono caratteristiche della provincia di Reggio Calabria, e hanno proprio le sembianze di dita. Vengono preparate con una pastella che diventa biscotto e guarnite con cioccolato, crema o marmellate;
  • il Grano dei Morti si realizza con chicchi di grano tenero che vengono bolliti e conditi con acini di melograno, cioccolato, noci, canditi e mosto cotto. Consumare questa pietanza nel Giorno dei Morti era di buon auspicio perché il grano rappresentava simbolicamente la vita e la fertilità, ma soprattutto il rinnovarsi dell’esistenza. Per prelevare i chicchi di grano, infatti, è necessario uccidere la spiga, ma dopo averli messi sottoterra rinascono a nuova vita diventando spighe a loro volta, sancendo così il ciclo della vita della morte e della rinascita;
  • le Fave dei Morti, comuni anche ad altre regioni italiane. Si trattava di un cibo preparato in onore dei defunti e che rappresentava il piatto principale dei banchetti funebri. Si riteneva che le fave potessero contenere le anime degli estinti poiché le radici di questa pianta si inoltravano talmente in profondità da raggiungere gli inferi e connettere i due mondi. Anche il fiore stesso della pianta, bianco ma screziato di viola con una macchia nera che ricordava l’iniziale della parola Thanatos, cioè morte, contribuiva a rafforzare questa convinzione.

Tipica della Sicilia e del versante calabro dello Stretto di Messina sono invece la frutta Martorana, scenografica frutta realizzata con pasta di mandorle colorata, e le “ossa dei morti” o “scardellini”, dolci realizzati di zucchero e mandorle che ricordano appunto le ossa dei morti. Secondo la storia che si tramanda, la frutta di Martorana nacque grazie alle monache del monastero della Martorana, che nel 1537 per sostituire i frutti raccolti dal loro giardino, oramai fuori stagione, ne crearono di nuovi con farina di mandorle e zucchero, per impreziosire il monastero in occasione della visita di Carlo V.

Le tradizioni nel Giorno dei Morti in Calabria

Nel Giorno dei Morti, in Calabria, si portava avanti la tradizione di incamminarsi in corteo verso il cimitero la sera dei morti. Giunti davanti alle tombe dei propri cari le famiglie si dedicavano alla preghiera che rappresentava anche un momento di congiunzione con le anime di coloro che erano scomparsi. Infine, un tempo si usava anche allestire un banchetto sulle tombe dei defunti e invitare coloro che erano di passaggio. Oggi, questa tradizione è quasi del tutto scomparsa, solo alcuni ancora consumano fave davanti alle tombe.

Come in molte altre regioni d’Italia anche in Calabria si lascia la tavola apparecchiata per i morti, in più si lascia anche un mazzo di carte. In molte località si sfamano i defunti attraverso la carità ai poveri del paese, che durante quest’occasione ricevono pasti e generi alimentari o vengono invitati a mangiare a casa.

Credenze e usi nel Giorno dei Morti in Sicilia

In Sicilia era diffusa l’usanza di preparare per i più piccoli il “cannistro”. Un cesto ricolmo di dolci che venivano nascosti e dovevano essere scovati, facendo credere ai bambini che fossero stati proprio i defunti ad averglieli portati.

Secondo le credenze popolari ad Erice, i defunti escono dalla Chiesa dei Cappuccini, mentre a Cianciana in provincia di Agrigento, vengono fuori dal Convento di S. Antonino dei Riformati. A Partinico, alcuni abitanti impersonano i morti indossano un lenzuolo e camminando a piedi scalzi con una torcia accesa in mano recitano litanie mentre percorrono alcune strade cittadine. Ad Acireale l’usanza prevede che girino per la città indossando un lenzuolo funebre rubando i doni ai venditori per poi darli ai bambini.

Oggi sono molte le località ad aver declinato in festa il giorno della commemorazione dei defunti: a Capaci si svolge la “sagra della vastedda”, con le ciambelle di pane condite in modi differenti e deliziosi; mentre a Tremestieri Etneo si celebra la “Festa dell’Iris e dell’arancia”; a Catania e Palermo, invece, per aiutare i bambini a non aver paura dei defunti si celebra la “Notte dello Zucchero”. Se i piccoli avranno fatto i buoni riceveranno giochi e dolci come i pupi di zucchero.

Le Commemorazioni in Italia per la Festa dei Morti

Da Nord a Sud della Penisola, sono tanti le commemorazioni e le tradizioni. In alcune zone della Lombardia, ad esempio, la notte tra l’1 e il 2 Novembre si suole mettere in cucina un vaso di acqua fresca perché i morti possano dissetarsi In Umbria si producono invece tipici dolcetti devozionali a forma di fave, detti “Stinchetti dei Morti”. In Abruzzo, oltre all’usanza di lasciare il tavolo da pranzo apparecchiato, si lasciano dei lumini accesi alla finestra. In Sicilia, il 2 novembre è una festa particolarmente gioiosa, soprattutto per i bambini, cui vien fatto credere che se sono stati buoni e hanno pregato per le anime care, i morti torneranno a portar loro dei doni; quando i fanciulli sono poi a dormire, i genitori preparano i tradizionali “pupi di zuccaro”, con castagne, cioccolatini e monetine.

A corredo dell’articolo varie immagini (gallery in alto), frasi video da condividere oggi 2 Novembre 2020 per la commemorazione dei Defunti.

Ecco le FRASI per gli auguri su Facebook e WhatsApp:

  • L’assenza non è assenza, abbiate fede,
    colui che non vedete è con voi. (S. Agostino)
  • Ogni anno oltrepassiamo senza saperlo il giorno della nostra morte. (Valeriu Butulescu)
  • La morte è la curva della strada,
    morire è solo non essere visto.
    Se ascolto,
    sento i tuoi passi esistere come io esisto.
    La terra è fatta di cielo.
    Mai nessuno s’è smarrito.
    Tutto è verità e passaggio. (Pessoa)
  • Un sillogismo: gli altri muoiono; ma io non sono un altro; dunque non morirò. (Vladimir Nabokov)
  • Non lasciare che la morte o i dolori ti rubino i ricordi gioiosi.
    Tieniti stretta questa tua felicità che hai conosciuto, che hai condiviso.
    Non andrà mai persa. (Pam Brown)
  • Gli uomini dell’occidente vivono come se non dovessero non morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto. (Dalai Lama)
  • Verso la fine della vita avviene come verso la fine di un ballo mascherato, quando tutti si tolgono la maschera. Allora si vede chi erano veramente coloro coi quali si è venuti in contatto durante la vita. (Arthur Schopenhauer)
  • La morte è un’usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare. (Jorge Louis Borges)
  • Da bambini siamo stati spinti nel buio, e poi siamo tornati – ridendo o tremando – nella luce. Morire è essere spinti nel buio e non tornare più. (Fabrizio Caramagna)
  • Non è che ho paura di morire. Solo che non voglio esserci quando accadrà. (Woody Allen)

Ecco i VIDEO per gli auguri su Facebook e WhatsApp:


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