Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ospite a Sky Tg 24 nella trasmissione “Start”, ha discusso di vari temi di attualità. “Sentenza consulta? Non sono contro l’autonomia, anche perché nella mia Regione me la sono presa a legislazione vigente, ad esempio prendendo i medici cubani nella sanità. Dico anche che non mi spaventa la concorrenza tra le Regioni, ma il tutto va fatto ad armi pari, dopo aver finanziato i Lep e dopo aver superato la spesa storica”, evidenzia Occhiuto. “Referendum? Non ha senso, sarà il parlamento a modificare la legge. La sanità? Servono risorse e riforme altrimenti i medici italiani vanno all’estero come stanno già andando. Chi verrebbe a lavorare a Locri o Melito se gli stipendi in altri posti sono più alti?”, rimarca Occhiuto. “La sinistra, sbagliando, ha fatto di questo tema un qualcosa di ideologico”, aggiunge.
Occhiuto: “ecco cosa mi è piaciuto di più della sentenza”
“Avevo invocato un supplemento di riflessione sulla legge Calderoli, e la Corte Costituzionale ha disposto di fatto la moratoria che avevo più volte invocato: la Consulta ha detto che non si possono trasferire materie ma soltanto funzioni. Adesso c’è una grande opportunità per il centrodestra, perché c’è la possibilità di approfondire realmente questa legge in Parlamento”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria
“Ho sempre detto, dal primo giorno, che il tema era l’attuazione dell’intero Titolo V. Invece nella legge Calderoli si è parlato solo di autonomia differenziata, mai dei Lep, mai dei diritti sociali e civili che vanno garantiti – e su questo la Costituzione prescrive degli obblighi – a tutti i cittadini. La cosa che mi è piaciuta di più della sentenza della Corte Costituzionale è che ha focalizzato l’attenzione soprattutto sui Lep, sulla necessità di garantire e finanziare i livelli essenziali delle prestazioni. Ora si andrà in Parlamento e si modificherà questa legge, attuando davvero il Titolo V della Costituzione: quindi non solo l’autonomia differenziata ma anche il superamento della spesa storica”, sottolinea Occhiuto.
“Serve bagno di umiltà”
“Calderoli è molto vigoroso nelle sue espressioni. Credo però che ora, dopo la sentenza della Corte Costituzionale, della quale lui come altri della Lega si dichiarano giustamente soddisfatti perché la legge non è stata giudicata incostituzionale, forse un bagno di umiltà rispetto alle parti che dovevano essere approfondite e invece sono state trascurate dovrebbe pur farlo. I toni, a volte, sono importanti per ottenere il consenso più largo in Parlamento”, spiega Roberto Occhiuto.
“Calderoli dice che andrà avanti con le intese sulle materie non Lep? Consiglierei al ministro un po’ di prudenza, perché è importante attuare il titolo V della Costituzione, ma è importante, soprattutto, farlo in maniera tale che l’autonomia non sembri divisiva per il Paese. Forse le accelerazioni degli ultimi mesi sulle materie non Lep hanno generato tra i cittadini, soprattutto tra quelli del Mezzogiorno, la convinzione che si volesse andare avanti senza curarsi troppo dei diritti e dei doveri che lo Stato deve assicurare al Sud. Quindi suggerirei un po’ di prudenza per evitare che questa legge venga rappresentata in maniera più divisiva di quando invece non sia”, aggiunge Occhiuto.
Magistratura e migranti
“C’è storicamente un rapporto complesso tra politica e magistratura. Sicuramente negli ultimi tempi i toni sono maggiormente accesi. Di certo lo scontro non è foriero di cose buone“, spiega Occhiuto. “Migranti e Albania? Il governo ha il dovere di trovare soluzioni per il ricollocamento delle persone ed in molti paesi europei guardano con interesse alla strategia del governo italiano. L’Europa, su questo tema, talvolta si gira dall’altro lato. Un buon amministratore ha il dovere di generare percorsi di integrazione e qui stiamo cercando di farlo. Mi ricandido? Direi di sì”, conclude Occhiuto.