Mentre la Sinistra prova a travisare la realtà, parlando di bocciatura della Legge o del Governo (non è così, anzi, la Consulta ha bocciato il ricorso, definendo la Legge costituzionale, e ha solo chiesto di modificare alcuni provvedimenti), dall’altra fazione politica permane fiducia anche sulla possibilità di non andare a referendum. La Corte Costituzionale “è intervenuta pesantemente su alcuni settori che sono quelli proprio tipici del referendum. Adesso il parlamento dovrà rivederla, poi la rivedrà la Cassazione. A spanne, con prudenza, direi che questa sentenza dovrebbe eliminare almeno per ora la possibilità del referendum“. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando dell’autonomia differenziata sul palco del forum della Fondazione Iniziativa Europa, a Stresa (Vco).
“Letta a spanne – aggiunge il guardasigilli – la sentenza della Corte è più che equilibrata, che condivido. Dico a spanne perché per dare una interpretazione tecnicamente corretta occorre leggere le motivazioni, che saranno sicuramente articolate e molto lunghe. Detto questo, è sicuro che produrrà un avanzamento probabilmente di mesi o forse anche di anni verso una soluzione definitiva, magari referendaria. Se mi si chiede se questa pronuncia impedirà o no il referendum, bisognerà leggere le sentenze, ma direi di sì”.
Zaia: “l’impianto dell’autonomia è salvo, non si torna indietro”
“È stato presentato un ricorso da quattro Regioni per dichiarare l’incostituzionalità e quindi affossare la legge Calderoli. La Corte lo ha respinto. La riforma non è stata né bocciata né sospesa”. Lo spiega in un’intervista al Corriere della Sera Luca Zaia, il governatore del Veneto, dopo la sentenza della Consulta sull’Autonomia. Zaia spiega quello che è realmente accaduto, nonostante l’intenzione di far passare altro messaggio dalla Sinistra e da buona parte della stampa.
La Corte ha anche indicato sette ‘illegittimità’. “Sono richieste di modifica al governo perché coinvolga di più il Parlamento – prosegue -, ma non toccano l’essenza della legge. Calderoli provvederà alle correzioni necessarie”. Le opposizioni dicono che la legge va riscritta. “Non mi risulta che non si possa andare avanti. E neanche che la Consulta abbia scritto che i tavoli di lavoro non possano continuare – aggiunge Zaia – Possiamo lavorare sulle nove materie non Lep”. C’è chi chiede le dimissioni del ministro Calderoli. “Ha fatto un ottimo lavoro. C’è una parte della politica che odia il processo autonomista, non lo sopporta – conclude -. Ormai non si torna più indietro, chi pensa il contrario si illude. E i cittadini lo sanno. L’Autonomia o la si fa per scelta o si farà per necessità”.