“La ricostruzione effettuata in sei mesi di lavoro della commissione di accesso non avrebbe evidenziato a carico degli amministratori né l’esistenza di forme di condizionamento né i concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso che possano giustificare la richiesta di scioglimenti del Comune di Bari“. Tuttavia, “il prefetto Francesco Russo sembrerebbe voler proporre al Viminale un provvedimento utile a far cessare immediatamente il pregiudizio in atto riguardante altre situazioni degne di attenzione ma non critiche”.
Comincia così un articolo della Gazzetta del Mezzogiorno che aggiorna circa la situazione del Comune di Bari, da mesi alle prese con le vicende legate a un possibile scioglimento per infiltrazioni mafiose della Giunta De Caro, a cui nel frattempo è subentrata – per fine mandato – quella attuale guidata da Vito Leccese. La situazione, com’è noto, è parallela a quella accaduta a Reggio Calabria, con le indiscrezioni successive all’inchiesta Ducale e lo spettro di una commissione d’accesso sulla Giunta Falcomatà che, però, col passare del tempo, sembra sempre meno probabile.
E la conferma è arrivata due domeniche fa, nel corso dell’evento organizzato dal Centro Destra calabrese sui due anni di Governo Meloni. In quell’occasione, il sottosegretario Wanda Ferro è stato chiaro: alle prossime Comunali la Destra vuole vincere sul campo, evitando un’eventuale Commissione, e quindi un eventuale scioglimento, che sulla città rappresenterebbe un’altra mannaia. E’ anche chiaro, poi, l’indirizzo del Governo, con le nuove indicazioni sullo scioglimento dei Comuni.
Per questo, come si legge ancora nel quotidiano, adesso “si può soltanto aspettare il Viminale. Se Piantedosi non avanzerà proposta di scioglimento, non si applicherà il termine dei tre mesi per la decisione del Consiglio dei Ministri”. In conclusione: “da quando esiste la legge, dal 1991, non è mai capitato che sia stato sciolto per infiltrazione un Comune capoluogo di Regione. Se salta Bari, poi ci sono Napoli e Palermo. Ed è un pentolone che nessuno sembra intenzionato a scoperchiare”.