“Ancora una volta il sindaco Basile ha raccontato una Messina che non c’è. Sembra quasi di essere tornati all’era Accorinti, quando la città agonizzava senza acqua e il sindaco scalzo andava sulle tv nazionali a dire che era tutto a posto”. Duro attacco dei consiglieri della Lega Messina dopo le esternazioni del primo cittadino all’assemblea dell’ANCI, nel corso della quale ha dichiarato che la città “è cresciuta su tutti i fronti”. “Per Federico Basile la crescita della città si valuta soltanto in termini di raccolta differenziata – incalzano Cosimo Oteri, Giulia Restuccia, Amalia Centofanti, Rosaria D’Arrigo ed Emilia Rotondo – Nessuno nega i risultati raggiunti in questo settore, anche se in termini di scerbatura e spazzamento siamo ancora messi molto male e confidiamo nelle nuove assunzioni, ma per il resto è un disastro.
“Non solo i servizi sociali allo sbando, nonostante l’assessore Alessandra Calafiore e la presidente della Messina Social City Valeria Asquini si affannino a dichiarare che tutto va bene negando l’evidenza dei fatti, ma anche in tema di mobilità. Perché se è vero che circolano più mezzi, è anche vero che i collegamenti con i villaggi non sono per nulla soddisfacenti, che la città è piena di inutili parcheggi di interscambio che non solo sono tali solo sulla carta vista l’ubicazione, ma non hanno risolto in alcun modo il problema della sosta, mentre il traffico urbano continua a essere da terzo mondo a causa delle numerose strade chiuse o delle carreggiate ridotte”.
“Sulla crisi dell’acqua, che l’amministrazione Basile ha interamente scaricato sulla Giunta Schifani con scuse fantasiose, ci limitiamo a sottolineare l’incapacità dell’AMAM e dell’esecutivo di gestirla adeguatamente. Potremmo dire molto altro, a partire dalla mancata trasparenza sugli atti amministrativi, sui quali torneremo a breve. Per il momento ci limitiamo a ricordare al sindaco Basile che in campagna elettorale ha promesso che periferie e villaggi sarebbero stati al centro della sua azione amministrativa ed è evidente che così non è stato”.
“Basta allontanarsi dal centro per comprendere la profondità di questo tradimento. Ma le persone che lo hanno votato hanno già capito di essere stati utilizzati come serbatoi di voti e siamo sicuri che nel 2027 (ma forse anche prima) non ripeteranno lo stesso errore”, si chiude la nota.