Ennesima polemica tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. A quest’ultima non è andata giù la battuta di ieri del Premier a “Un Giorno da Pecora” sul messaggio inviato da Budapest a un deputato di Fdi dicendo che, nonostante l’influenza, avesse preso parte al vertice informale dei 27. Schlein ha parlato di violazione di diritti sindacali. Così ha replicato Meloni: “mi dispiace che anche su questo si riesca a fare una polemica su una cosa completamente inutile, non so cosa si intenda per svilire i diritti sindacali che questo governo difende molto meglio della sinistra al caviale“.
“Io di caviale non ne ho mai mangiato, ma nemmeno posso sopportare che i lavoratori vengano purgati con olio di ricino; quindi continueremo a stare al loro fianco. Meloni si occupi, invece, del salario minimo che ha negato a 3 milioni e mezzo di lavoratori e lavoratrici che non ce la fanno più e non arrivano a fine mese anche se lavorano”, ha controreplicato Elly Schlein.
Le reazioni della Sinistra, di Cgil…
“Una battuta banale e sempliciotta di fronte al dramma del lavoro precario e sottopagato, di migliaia di famiglie che non sanno come arrivare a fine mese e che certo non troveranno mai un reale sostegno da parte di questa destra che precarizza e impoverisce il lavoro. Io preferisco il paté di olive, ma meglio il caviale che avere il post umanista multimiliardario Musk come compagno di merenda”. Così Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera. Duro con la premier anche il segretario della Cgil Landini. “Penso che è un atto di bullismo e per chi è presidente del Consiglio a volte, prima di dire le cose, è meglio pensarci perché messa in questi termini è un attacco a chi quei diritti lì ogni giorno li vede messi in discussione”.
… e quelle contro Landini
A loro volta, le parole di Landini hanno scatenato i commenti negativi del mondo politico: “Landini deve fare pace col cervello”, ha detto il leader di Azione Carlo Calenda. “Ma come fa il leader del principale sindacato italiano a invitare alla rivolta sociale? – ha detto Calenda – Luciano Lama (storico ex segretario della Cgil dal ’70 all’86, ndr) non avrebbe mai detto una cosa del genere. Non ricordo parole simili da un segretario, toni duri sì, ma per obiettivi concreti”.
“Ci mancherebbe che io commenti da ministro le parole di un segretario generale di un sindacato, io penso che il Paese abbia bisogno di altro piuttosto che una rivolta sociale. Il bello della nostra democrazia è che ognuno può avere la propria opinione, va bene”. Ha risposto così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ad Ancona per presidere il Comitato provinciale per ordine e sicurezza ai cronisti che chiedevano un commento all’invito alla ‘rivolta sociale’ del leader della Cgil Maurizio Landini.