Calabria, caos in una scuola: “inviata ispezione contro Preside in malattia”. Monta la rabbia: “è persecuzione”

Il Ministro invia un'ispezione contro la Preside del Liceo "Galilei" di Lamezia Terme dopo esposto anonimo e durante la malattia: "è atteggiamento persecutorio, ritirare il provvedimento"

StrettoWeb

Una dirigente scolastica ha ricevuto una visita ispettiva da parte del ministero dell’Istruzione e del Merito, nell’istituto da lei retto, durante i giorni di malattia dopo la segnalazione di un gruppo di docenti non meglio identificati che avevano fatto richiesta un anno fa. È accaduto a Lamezia Terme, al Liceo Scientifico Galileo Galilei. La preside, in congedo per malattia dal 25 settembre, ha saputo da scuola di avere gli ispettori nel suo istituto, inviati dall’ufficio scolastico regionale. Nel mandato non era specificato né l’oggetto – ossia il motivo dell’atto – né l’arco temporale. La vicenda è stata denunciata da DirigentiScuola, sindacato dei presidi che, in una lettera, chiede al Ministero l’immediato annullamento o revoca del mandato ispettivo, in quanto si configura un atto persecutorio”.

“L’indagine – sottolinea l’Associazione in una nota – è fondata esclusivamente su mere segnalazioni e/o denunce partite il 13 settembre dello scorso anno per presunte illegittimità risalenti al consiglio di classe del giorno prima. L’atto si è concretizzato il 19 settembre di quest’anno, quindi un anno dopo, e per di più senza sentire la diretta interessata che ha il diritto di addurre le sue ragioni. Se non fosse un principio di civiltà e di rispetto per le persone, lo pretende la fonte normativa regolamentare, cui anche un capodipartimento deve attenersi”.

“Una vera e propria ispezione anomala nei confronti di una dirigente – chiude l’Associazione – fatta da chi avrebbe dovuto, invece, individuare i responsabili dell’ignobile disegno criminoso. Le lettere anonime, prima di essere cestinate vanno notificate alla persona denigrata e diffamata che ha il diritto di tutelarsi denunciando gli autori, attori e complici. L’Amministrazione al massimo, e lo prevede la normativa, può chiedere – trattandosi di anonimo – una relazione all’interessata trasmettendo l’esposto. L’intento persecutorio e denigratorio nei confronti della dirigente non ha bisogno di ulteriori prove”.

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