Il Circolo Culturale “L’Agorà” ed il Centro studi “Gioacchino e Napoleone” organizzano una nuova conversazione sul periodo dei napoleonidi. Figlio di Luciano Bonaparte, fratello dell’Imperatore Napoleone, Pierre viaggiò negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e a Corfù, da dove si imbarcò per l’Albania con alcuni amici. Insidiato dai briganti, riuscì a respingerli ma gli fu chiesto di lasciare Corfù. Dopo la rivoluzione del 1848 tornò in Francia e fu eletto all’Assemblea nazionale come deputato per la Corsica, dichiarandosi repubblicano.
Il prossimo 8 novembre sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile una conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” e dal Centro studi “Gioacchino e Napoleone”, relativa alla figura di Pierre-Napoléon Bonaparte. Pierre Napolèon Bonaparte, nato a Roma l’11 ottobre del 1815, era il settimo dei dieci figli che Luciano Bonaparte, fratello dell’imperatore Napoleone, ebbe dalla seconda moglie Alexandrina de Bleschamp.
Pietro nacque poco dopo che al padre era stato conferito da papa Pio VII il titolo di principe romano di Canino. Pierre-Napoléon cresce con i suoi nove fratelli nella tenuta di famiglia a Canino, a circa 40 chilometri a nord di Roma. Il giovane Pierre-Napoléon Bonaparte aiutava a tenere a bada i banditi, trascorrendo molto tempo con i pastori locali che erano armati e avevano cani per proteggerli. Intraprese una carriera avventurosa, unendosi da adolescente a bande di insorti nella regione romagnola. Nel 1831 trascorre un periodo in prigione per un reato minore e viene bandito dallo Stato Pontificio. Si reca negli Stati Uniti per raggiungere lo zio, Giuseppe Bonaparte, nel New Jersey. Trascorse un periodo a New York prima di andare a servire nell’esercito del Presidente della Columbia.
All’età di 17 anni divenne aiutante del Presidente e ottenne il grado di Comandante. Pierre-Napoléon Bonaparte tornò nella tenuta di famiglia a Canino, dove si dilettava a cacciare con i suoi fratelli. Un giorno catturarono un noto bandito e uno dei fratelli lo ferì. Consegnarono il bandito alla polizia, che invece di essere riconoscente cercò di arrestarli. Bonaparte si scagliò con il suo coltello da caccia e uccise un giovane ufficiale. Fu condannato a morte, ma dopo aver scontato nove mesi di carcere, fu rilasciato in seguito a un intervento del Papa, a condizione che lasciasse Canino. Viaggiò negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e a Corfù, da dove si imbarcò per l’Albania con alcuni amici. Insidiato dai briganti, riuscì a respingerli ma gli fu chiesto di lasciare Corfù. Dopo la rivoluzione del 1848 tornò in Francia e fu eletto all’Assemblea nazionale come deputato per la Corsica, dichiarandosi repubblicano.
Ma dopo che suo cugino Luigi divenne Napoleone III, accettò il titolo di Principe, perdendo l’appoggio dei repubblicani. Nel 1853 sposò Justine Eleonore Ruffin, figlia di un operaio parigino. Ebbero due figli, il principe Roland Napoleone Bonaparte nel 1858 e la principessa Jeannne Bonaparte nel 1861. Napoleone III, ora sul trono di Francia, non approvò il matrimonio e la famiglia andò a vivere a Calinzana in Corsica. Pierre-Napoléon Bonaparte sparò e uccise un giornalista ma fu assolto dall’accusa di omicidio.
Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi, nel corso della giornata di studi sul periodo storico in argomento, a cura di Gianni Aiello, presidente del Circolo Culturale “L’Agorà” ed il Centro studi “Gioacchino e Napoleone”. L’incontro sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 8 novembre.