Il Comitato Pro Casa della Salute di Scilla intende smentire quanto dichiarato pubblicamente dalla Direttrice Generale dell’ASP di Reggio Calabria, Dott.ssa Lucia Di Furia, in un’intervista rilasciata a
RTV l’11 novembre 2024. In tale occasione, la Dirigente, ha affermato che i lavori di abbattimento e ricostruzione della struttura sanitaria di Scilla, chiusa improvvisamente il 22 settembre 2023 per dichiarata inagibilità, sarebbero stati sospesi a causa di un ricorso promosso dai cittadini nei confronti dell’ASP. Desideriamo precisare che, sebbene vi sia stato effettivamente un ricorso, questo non è stato presentato dai cittadini, bensì dal Comune di Scilla. Inoltre, il ricorso non conteneva alcuna richiesta di sospensiva. A conferma di ciò, l’ASP, con protocollo n. 4158 del 22 febbraio 2024, aveva trasmesso al Comune un cronoprogramma dettagliato delle attività previste, che includeva le seguenti tappe (il ricorso era già in corso dal novembre 2021).
“Alla luce di tale cronoprogramma, appare evidente che le dichiarazioni rese dalla dottoressa Lucia Di Furia, sembrano frutto di improvvisazione e di scarsa memoria e, non corrispondono alla pianificazione definita dall’ASP. A maggior ragione, va ricordato che nel corso di un incontro sindacale svoltosi ad agosto 2024, la stessa Direttrice aveva riferito al Comitato che, pur essendoci un “leggero” ritardo, i lavori sarebbero ripresi a partire da settembre. Tuttavia, le recenti dichiarazioni del 11 novembre 2024 suggeriscono che, ad oggi, il cronoprogramma non è mai stato effettivamente avviato. È importante sottolineare che il ricorso menzionato dalla Dott.ssa Di Furia si è concluso il 12 settembre 2024, con una sentenza che ha
visto perdente il Comune di Scilla“, afferma il presidente Carolina Cardona.
“Ad oggi, è pur vero che alcuni servizi ambulatoriali sono stati mantenuti nella storica struttura agibile, donata dagli scillesi d’America nel 1961. Tuttavia, dal 22 settembre 2023, Scilla ha perso servizi fondamentali, tra cui il Punto di Primo Intervento, il laboratorio di analisi, il laboratorio di radiologia, il centro di salute mentale, oltre a specialisti di allergologia, gastroenterologia e altri settori essenziali. Questa chiusura rappresenta un grave danno per una comunità a vocazione turistica, considerato che la Regione Calabria negli ultimi tempi si sta impegnando a promuovere il turismo migliorando i servizi aereoportuali (come quello di Reggio Calabria quasi inattivo ormai da diversi anni). Per quanto riguarda la porzione della struttura dichiarata inagibile, questa risulta ancora intatta e presente. Se effettivamente ritenuta pericolosa, sarebbe stato dovere dell’ASP procedere al suo
abbattimento immediato, per tutelare la sicurezza dei cittadini che percorrono le vie adiacenti o che si recano nella porzione di struttura agibile per essere curati”, rimarca Cardona.
“Non si può ignorare che fino al 1° ottobre 2024 tale struttura, pur dichiarata inagibile, ospitava ancora servizi ambulatoriali e magazzini. Se, al contrario, dietro questa vicenda si cela un ulteriore disegno volto a penalizzare la sanità scillese, già duramente colpita da anni di abbandono, chiediamo con ancor più forza che si intervenga con la massima urgenza per realizzare la nuova struttura sanitaria promessa dalla Dott.ssa Di Furia il 23 luglio 2023 durante un incontro al Comune di Scilla con cittadini e Commissari Prefettizi. Ricordiamo che l’area di riferimento copre un bacino di oltre 50.000 abitanti, molti dei quali residenti in territori aspromontani dove i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) risultano difficilmente garantiti a causa delle difficoltà logistiche e infrastrutturali”, evidenzia Cardona.
“Si aggiunge inoltre che in data 28 ottobre 2024 tramite il difensore di fiducia di questo comitato, è stata inviata una pec all’ASP di RC avanzando richiesta di aggiornamenti in ordine ai lavori previsti. Naturalmente anche questa richiesta , come molte altre trasmesse in passato, è rimasta inevasa in spregio alla trasparenza e alle richieste legittime avanzate nell’interesse della collettività Infine, chiediamo chiarimenti riguardo ai 8.270.000,00 euro stanziati nel 2012 per la
ristrutturazione dell’edificio, una somma che, ad oggi, l’ASP di Reggio Calabria non è ancora riuscita a impiegare per l’avvio dei lavori”, conclude Cardona.