“Credo che il caso Scutellà sia una battaglia non del M5s, ma di tutti i cittadini democratici che hanno a cuore la legalità e la trasparenza, perché non si può fingere di ignorare che in alcune aree della Calabria il voto non sia libero e non abbia un forte condizionamento politico-mafioso“. Ad affermarlo, Giuseppe Conte, ex Premier nonché leader del Movimento Cinque Stelle. Il riferimento è al caso del seggio conteso in Calabria, inizialmente attribuito al M5S e, dopo il riconteggio dei voti, all’esponente di Forza Italia Andrea Gentile.
Ieri sera la giunta per le elezioni della Camera si è riunita, su richiesta del gruppo M5s, e ha discusso per un paio di ore con vari interventi. Poi la decisione di rinviare la discussione a una nuova seduta prevista per martedì prossimo per fare ulteriori approfondimenti. Da qui le clamorose dichiarazioni di Giuseppe Conte, che hanno trovato immediata risposta.
La replica di Mancuso: “giudizio offensivo”
Il Presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso, ha replicato con forza: “è offensivo il giudizio che dà il presidente del M5s Giuseppe Conte sul voto in Calabria. Rispondendo alle domande dei cronisti sul caso Calabria che vede il forzista Andrea Gentile contendere il seggio alla eletta M5s alla Camera Elisa Scutellà, afferma che non si può fingere di ignorare che in Calabria il voto non sia libero e non abbia un forte condizionamento politico-mafioso. Ebbene, senza entrare nel merito della vicenda relativa alla contesa del seggio di cui è delegato a esprimersi un comitato parlamentare, non si può che dissentire da una visione così arcaica e grezza del leader grillino nei confronti dei calabresi e della loro libertà di voto“.
“La nostra – prosegue – è una terra difficile e complicata, anche dal punto di vista della presenza della criminalità, ma grazie a Dio, da diversi decenni ormai, è una terra evoluta, democratica e libera da condizionamenti pseudo mafiosi. Conte, invece, affermando esattamente l’opposto, secondo tesi fortemente stereotipate in cui si vuole mettere addirittura in dubbio la regolarità del voto in quanto condizionato da pressioni mafiose, insulta un’intera regione”.
“Quando la Calabria premiava il M5S, però…”
“Curiosamente – afferma Mancuso – lo stesso Conte non mette in discussione il voto in Calabria quando si premia il M5s, come avveniva qualche anno fa. Lo fa però oggi quando a prevalere sono gli altri partiti a lui avversi. Ad ogni modo ciò che non è tollerabile è accettare i soliti luoghi comuni che pretendono di dipingere la Calabria, così come altre regioni del Sud, esclusivamente un luogo di perdizione e di perenne malaffare. Se ne faccia invece una ragione Conte: in Calabria i cittadini sono liberi ed emancipati, votano a volte per il centrodestra e a volte per il centrosinistra, secondo le proprie convinzioni e il proprio giudizio morale sull’azione, le capacità e i diversi progetti politici”.