Crollo viadotto Scorciavacche, chiesta la condanna di Pietro Ciucci: “sono sorpreso”

Crollo viadotto Scorciavacche, chiesta la condanna di Pietro Ciucci: "sono sorpreso ma confido che la magistratura faccia luce su questa faccenda"

StrettoWeb

“Sono sorpreso ma confido che la magistratura faccia luce su questa faccenda“. Così in una nota l’ex ad dell’Anas, Pietro Ciucci, oggi numero uno della società Stretto di Messina, commenta la decisione della procura di Palermo di chiedere la condanna per il crollo del viadotto Scorciavacche sulla strada statale Palermo- Agrigento. “Ricordo – afferma Ciucci in una nota – che il viadotto Scorciavacche non è mai ‘crollato’, ha ceduto una parte del rilevato stradale di adduzione al viadotto. Peraltro non c’è mai stata inaugurazione in ‘pompa magna’. Il tratto di strada, al momento del cedimento, era già stato cautelativamente chiuso al traffico, come evidenziato dal comunicato stampa emesso da Anas in data 30 dicembre 2014, e confermato con il successivo comunicato stampa del 4 gennaio 2015″.

“Anche l’ipotesi in base alla quale l’opera fosse stata aperta anticipatamente per raggiungere ipotetici obiettivi di risultato, non risponde al vero. Come è stato accertato nel corso delle indagini non era previsto alcun premio legato alla produzione. In ogni caso – conclude Ciucci – nel 2014 Anas raggiunse un valore di opere aperte al traffico pari a tre miliardi di euro, pertanto i 13 milioni di investimento per il tratto di Scorciavacche sono del tutto marginali. Nella prossima udienza ripresenteremo gli argomenti e le prove a difesa”.

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