Gallico-Gambarie, tra pochi giorni l’inaugurazione: ecco come sarà. Viaggio sulla SSV che rivoluzionerà Reggio Calabria | GALLERY

A metà novembre sarà inaugurata la nuova Gallico-Gambarie, eccetto l'ultimo pezzo di Ciarro che richiede ancora qualche mese di lavoro. Ma il grosso è finito e già percorribile: le foto e la descrizione di un'opera straordinaria

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    foto di Salvatore Dato © StrettoWeb
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Ci siamo. Ci siamo quasi. Tra pochi giorni, con ogni probabilità a metà novembre, verrà inaugurata la Strada Scorrimento Veloce (SSV) Gallico-Gambarie: un momento storico e atteso da tempo che segnerà una vera e propria rivoluzione per la Città di Reggio Calabria e il suo hinterland, non solo in termini di viabilità e turismo ma anche sotto il profilo urbanistico e demografico. L’apertura della nuova strada, infatti, farà della Vallata del Gallico e di tutti i suoi borghi, fino a Santo Stefano in Aspromonte e alla frazione di Mannoli, vera e propria periferia della città.

Tante località fin qui in stato di abbandono, non solo la stessa Santo Stefano ma anche Podargoni e Schindilifà (che sono frazioni di Reggio), o Sant’Alessio in Aspromonte, potranno trovare nuova vita: arrivare nel centro storico di Reggio Calabria da tutti questi paesi sarà possibile in appena 15 minuti di automobile. Meno di quanto ci vuole nelle ore di punta da Gebbione o da Archi.

I benefici principali, ovviamente, saranno per Gambarie d’Aspromonte: la nota località turistica della montagna reggina che sarà raggiungibile in appena 25 minuti dall’autostrada, diventando così ufficialmente la montagna con piste da sci più vicina al mare non solo d’Italia ma di tutto il Mediterraneo, e non più soltanto sotto il profilo geografico ma adesso anche come reali tempi di percorrenza. Parliamo di 25 minuti dall’A2 Salerno-Reggio Calabria, precisamente dallo svincolo di Gallico, ma anche 25 minuti dalla storica Strada Statale 18, sempre dalla rotonda di Gallico Nord, a pochi metri dall’inizio di Catona. E’ una svolta senza precedenti per tutti coloro che apprezzano e frequentano Gambarie, o potranno apprezzarla e frequentarla a maggior ragione adesso che sarà più comodo e rapido raggiungerla.

I tempi di percorrenza da Gallico a Gambarie vengono più che dimezzati, sin da subito, in vista della stagione invernale 2024/2025 che ha già raccolto un boom di prenotazioni nelle strutture ricettive di Gambarie, con la speranza che quest’anno nevichi in abbondanza dopo il flop di un anno fa quando non ha nevicato in modo adeguato neanche una volta. L’inaugurazione si farà a metà novembre proprio in vista della stagione invernale, anche se nell’ultimo tratto, da Ciarro al bivio di Podargoni, si continua a lavorare per completare gli ultimi 600 metri che verranno poi aperti al transito nel 2025. Ma intanto già da subito si potrà percorrere la quasi totalità del nuovo tracciato, fino a Ciarro appunto, dopo Sant’Alessio, precisamente fino al punto in cui adesso è stato realizzato il bypass semaforico per consentire i lavori.

La SS Gallico-Gambarie: alla scoperta della strada che rivoluzionerà Reggio Calabria

Quello che verrà inaugurato nei prossimi giorni sarà il terzo lotto di un progetto glorioso, per cui cittadini e associazioni del territorio lavorano da svariati decenni, già a partire dagli anni ’70 del secolo scorso sottoforma di idea progettuale. I primi due lotti, realizzati da ANAS, consistono in un tratto di 7km da Gallico a Mulini di Calanna: erano i più semplici in quanto quasi completamente pianeggianti o con una pendenza molto modesta, e sono già in esercizio da oltre 15 anni, quando sono stati completati. Tuttavia, pur avendo dato un enorme beneficio a tutti i paesi, i borghi e le frazioni della zona bassa della vallata, non hanno mai portato un grande beneficio a Gambarie che rimane a circa un’ora di distanza da Gallico, pressoché la stessa tempistica di tutte le altre strade che conducono a Gambarie da Reggio via Terreti o da Villa San Giovanni e Scilla tramite San Roberto e Melia.

Questo terzo lotto, il più atteso, è stato anche il più difficile da realizzare perchè molto arduo sotto il profilo progettuale e costruttivo: con la sua lunghezza di 5,6km, permette di superare un dislivello di 320 metri, arrampicandosi con una pendenza media notevole per una strada di questo tipo, del 5,65%. Completando questi lavori, avremo così una strada a scorrimento veloce che in soli 12km collegherà l’Autostrada A2 Salerno-Reggio Calabria al bivio di Podargoni, nei pressi di Santo Stefano in Aspromonte, appena 10km a valle di Gambarie. La percorrenza complessiva dalla costa alla nota località sciistica crollerà così ad appena 25 minuti (ad andatura turistica). Tempi più che dimezzati rispetto all’ora abbondante del vecchio tracciato. Diventerà inoltre la strada di riferimento anche per tutti coloro che, dalla jonica e dalla tirrenica, oggi preferiscono altre vie per salire in montagna, perchè di analoga percorrenza.

Il nuovo percorso

Il nuovo percorso che si potrà percorrere a partire da metà novembre parte da una nuova rotatoria realizzata a Mulini di Calanna, dove attualmente finisce la strada a scorrimento veloce già in esercizio da anni e ci si immette sulla S.S. 184 che si inerpica, tramite Laganadi, verso Gambarie seguendo un percorso molto lungo e tortuoso. Il nuovo tracciato, invece, si sviluppa interamente lungo l’alveo della fiumara Gallico e per questo motivo è molto più scorrevole e veloce.

Il primo tratto è di 4,1km e risale fino ad un’altra rotatoria, denominata Schindilifà, che consente di accedere ad un bivio che conduce appunto a Schindilifà. Dopo la rotatoria, la SSV prosegue verso monte con un tratto a forte pendenza che funge da transizione fra la zona bassa a velocità sostenuta e quella alta a velocità più ridotta. Questo tratto, lungo 950 metri, arriva fino a Ciarro, a monte di Sant’Alessio, ed è fin qui che al momento la strada verrà inaugurata e sarà percorribile.

Quindi con il tratto di infrastruttura da Mulini di Calanna a Ciarro, complessivamente 5.059 metri di percorso a scorrimento veloce, si sostituisce un percorso tortuoso di S.S. 184 esteso per 10.400 metri: si tratta di un notevole risparmio di tempo, con indiscutibili vantaggi in termini di confort e sicurezza.

Infine, sono in corso i lavori per l’ultimo tratto: dalla rotatoria Ciarro a quella di Podargoni. Si tratta di 600 metri quasi completamente pianeggianti con due viadotti di 90 metri ciascuno, il Soraconi e il Laranghi, realizzati per eliminare tortuosi tornanti, i cui lavori sono in corso proprio in questi giorni (vedi immagini nella fotogallery scorrevole a corredo dell’articolo). La base metallica del viadotto a monte è già stata installata e poggiata sui piloni, come ben evidente nelle fotografie. La stima sul completamento di quest’ultimo tratto è di qualche mese: molto dipenderà dalle condizioni meteorologiche. Se il tempo consentirà di poter lavorare nei prossimi mesi, in pieno inverno, il completamento sarà nel primo trimestre 2025. In caso di avversità atmosferiche che fisiologicamente fermeranno i lavori in modo più costante in questo periodo invernale, il completamento slitterà a primavera. A quel punto, si arriverà direttamente a scorrimento veloce fino al bivio di Podargoni, esattamente 2,6 chilometri a valle di Santo Stefano, 10km a valle di Gambarie e a 400 metri di distanza da Podargoni. Tutto questo in 12km da Gallico, dall’A2 e quindi da Reggio Calabria: una rivoluzione storica per tutta la vallata!

Un’opera straordinaria dal punto di vista ingegneristico

Quest’opera è eccezionale sotto il profilo ingegneristico, tanto che negli scorsi anni in Calabria è stato il lavoro infrastrutturale più importante insieme ai cantieri in corso lungo la SS106 Taranto-Reggio Calabria. Da Mulini di Calanna al bivio di Podargoni, infatti, sono stati realizzati nove viadotti per 2.480 metri di sopraelevazioni su uno sviluppo complessivo di 5.660 metri: significa che il 44% di tracciato si snoda su viadotti. Il più importante è il viadotto Sant’Alessio: lungo 1 chilometro e 100 metri, poggia su 29 campate di lunghezza variabile fra 30 e 40 metri per una larghezza complessiva di 13,50 metri. Il viadotto permette di superare ben 57,32 metri di dislivello e quindi ha una pendenza media del 5,23%.

I finanziamenti della destra e l’inaugurazione della sinistra

Le leggi prevedono che la stazione appaltante – perchè competente in materia di strade – fosse sin dall’origine la Provincia di Reggio Calabria, che poi è stata abolita come ente e ripristinata nel caso di Reggio Calabria grazie alla nomina di Città Metropolitana. La stazione appaltante dell’opera, quindi, è la Città Metropolitana oggi guidata dal Sindaco Giuseppe Falcomatà: sarà lui, tra due settimane, a tagliare il nastro di un’opera per cui non ha mai mosso un dito, e – senza alcun tipo di eleganza istituzionale – nei mesi scorsi ha anche improvvisato un sopralluogo per prendersi meriti politici che tutti sanno non gli appartengono.

L’intero finanziamento, così come tutta la battaglia politica per fronteggiarlo, è stato ottenuto esclusivamente dalla destra. Il merito del completamento di quest’opera è certamente da ascrivere a Giuseppe Scopelliti, che da governatore della Regione Calabria appena eletto nel 2010 prese in mano un dossier abbandonato da tempo, rispolverandolo e finanziando la totalità dei lavori del terzo lotto con una cifra enorme: 65 milioni di euro. L’appalto, poi, è partito con Raffa alla Provincia, quindi sempre il centrodestra, che ha avviato i lavori. Nel 2023, ancora la Regione Calabria governata da Occhiuto aggiungeva ulteriori 10 milioni di euro per sopperire al caro prezzi dei materiali dopo l’inflazione dovuta alla crisi energetica del 2022, grazie al forte impegno dell’allora vice presidente regionale Giusi Princi e dell’on. Francesco Cannizzaro.

Non c’è alcun dubbio che Falcomatà inviterà all’inaugurazione il Presidente della Regione Occhiuto, l’on. Francesco Cannizzaro e l’eurodeputato Giusi Princi: non potrà farne a meno, essendo i massimi rappresentanti istituzionali del territorio. Ma oltre questo invito, banale e scontato, il gesto realmente corretto da parte del primo cittadino sarebbe quello di far inaugurare quest’opera a Scopelliti, mettendosi da parte e riconoscendo i giusti meriti a chi ha agito per il bene del territorio oltre i confini dei partiti. Sarebbe una dimostrazione di maturità e rispetto della verità.

Piuttosto, la politica dovrebbe adesso impegnarsi a valorizzare questa strada: una tappa del Giro d’Italia sarebbe l’ideale, oltre ad una massiccia campagna di marketing per enfatizzare e rivendicare l’incredibile tempo di percorrenza dalla costa, dalla città e da aeroporto, autostrada e ferrovie, ad una località sciistica che non ha eguali in tutto il Mediterraneo.

Sotto il profilo tecnico e amministrativo, a lavorare alacremente in questi anni per il completamento dell’opera sono stati i RUP e Dirigenti della Città Metropolitana: attualmente l’ing. Lorenzo Benestare e prima di lui l’ing. Mimma Catalfamo, che ha seguito l’opera nelle fasi più delicate durante la pandemia da Assessore Regionale ai Trasporti. Se a tagliare quel nastro sarà davvero Falcomatà, la peggiore politica calpesterà ancora una volta la propria dignità confermando di essere totalmente avulsa da ogni logica di rispetto umano e professionale, ma anche di buon senso e considerazione del concetto di meritocrazia. In ogni caso, ai cittadini interessa poco: la verità è nota a tutti, così come tutti sanno chi è che sta rilanciando l’Aeroporto di Reggio Calabria dopo che altri lo avevano affossato quando era al suo massimo sviluppo durante la stagione del modello Reggio, e così come tutti sanno chi è che sta agendo per realizzare il Ponte sullo Stretto a differenza di chi rema contro lo sviluppo e la crescita di Calabria, Sicilia e del Sud.

Non è logicamente accettabile che ci sia una certa politica che esulti per una strada come la SSV Gallico-Gambarie ma contemporaneamente si opponga ad una strada e a una ferrovia quale è il Ponte sullo Stretto. Dovesse pur finire che a inaugurare sorridenti il Ponte saranno Elly Schlein, Angelo Bonelli e Giuseppi Conte esattamente come ora accade con Falcomatà sulla SSV Gallico-Gambarie, l’importante per questo territorio è che tutte le opere si facciano per dare sviluppo e portare questa terra fuori dalla povertà e dall’arretratezza in cui la politica dell’assistenzialismo l’ha mantenuta per decenni.

Finalmente le cose stanno cambiando, anche se gli sciacalli pronti a saccheggiare gli sforzi altrui non scompariranno mai.

NB: tutte le foto nella gallery scorrevole a corredo dell’articolo sono state scattate poche ore fa, non si tratta di rendering ma sono immagini reali!  

I documenti storici

Memoria storica: il nostro articolo che 8 anni fa documentava la posa della prima pietra.

La testimonianza di Scopelliti sulla Gallico-Gambarie:

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