Governo Trump, tutte le nomine: dal ruolo di Elon Musk alla governatrice che ha ucciso il suo cane

Tutte le nomine del Governo Trump: dal ruolo scelto per Elon Musk all'ipotesi Rubio, passando per la governatrice che ha ucciso il suo cane

StrettoWeb

Il grande Elon Musk“, in collaborazione con “il patriota americano Vivek Ramaswamy“, sarà alla guida del nuovo Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge). Ad annunciarlo è stato Donald Trump, neoeletto presidente USA, svelando il tanto atteso ruolo che Elon Musk avrà nel suo governo.

Insieme, questi due meravigliosi americani spianeranno la strada alla mia amministrazione per smantellare la burocrazia governativa, tagliare le normative eccessive, tagliare le spese inutili e ristrutturare le agenzie federali, essenziali per il movimento ‘Save America’. Diventerà, potenzialmente, ‘il progetto Manhattan’ dei nostri tempi (il progetto segreto Usa per sviluppare la prima bomba atomica, ndr)”, ha aggiunto Trump.

Le nomine del Governo Trump

Il tycoon ha annunciato di aver nominato come capo del Pentagono il 44enne Pete Hegseth, veterano di guerra pluridecorato ma anche conduttore di Fox News per otto anni. “Con Pete al timone, i nemici dell’America sono avvisati: il nostro esercito tornerà grande e non si arrenderà mai“, ha dichairato Trump.

La nomina di segretario alla Sicurezza interna (Homeland Security) è andata alla governatrice del South Dakota, Kristi Noem, colei che voleva far scolpire il volto di The Donald tra quelli di George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln nel celebre monumento nazionale del Monte Rushmore nel suo Stato. Noem era tra i candidati a vice di Trump ma era stata travolta dalle polemiche quando si era vantata nella sua autobiografia di aver ucciso brutalmente il suo cane da caccia di soli 14 mesi, Cricket, perché “inaddestrabile”.

Trump ha confermato su Truth il nome del deputato Michael Waltz come Consigliere per la Sicurezza Nazionale: è stato il primo Green Beret a servire in Congresso, pluripremiato in 27 anni di missioni di combattimento all’estero, e ha servito come consigliere della Casa Bianca nonché dei segretari alla Difesa Robert Gates e Donald Rumsfeld. “Mike è un leader rinomato nella sicurezza nazionale e un esperto delle minacce poste da Cina, Russia, Iran e dal terrorismo globale“, ha scritto il tycoon su Truth sottolineando che Waltz è “un forte sostenitore dell’agenda della mia politica estera e sarà un sostenitore della pace attraverso la forza“.

L’ex direttore della National Intelligence John Ratcliff è stato nominato capo della Cia. Il magnate dell’immobiliare Steven C. Witkoff sarà inviato speciale per il Medio Oriente. Mike Huckabee sarà ambasciatore in Israele e lavorerà per portare la pace in Medio Oriente.

Lee Zeldin alla guida dell’Environmental Protection Agency. Elise Stefanik ha ricevuto l’incarico di ambasciatrice USA all’Onu. Tom Homan guiderà l’agenzia Ice, responsabile per il controllo delle frontiere e dell’immigrazione (Immigration and Customs Enforcement). La campaign manager Susie Wiles è stata nominata chief of staff. Si attende anche la nomina come vice chief of staff del nazionalista bianco Stephen Miller, artefice delle sue politiche sull’immigrazione.

Il ruolo di Rubio e i nodi ancora da sciogliere

Secondo i media americani, è pronta la nomina di Marco Rubio agli Esteri: diventerebbe così il primo segretario di Stato latino. Un premio per il ruolo decisivo giocato in campagna elettorale con l’elettorato ispanico, frangia nella quale Donald Trump ha aumentato i propri consensi rispetto al passato.

Rubio è stato uno dei 15 senatori repubblicani che non hanno votato a favore dei 95 miliardi di aiuti a Kiev in aprile, poi definendo inevitabile una “soluzione negoziata”. È comunque favorevole al mantenimento della Nato, si è battuto per il blocco di Huawei e anche di TikTok, che il tycoon invece ora vorrebbe salvare per non alienarsi milioni di utenti-elettori. È considerato un falco sulla Cina, dalla quale è stato sanzionato nel 2020 per le dure critiche alla stretta di Pechino su Hong Kong, sull’Iran, sul Venezuela di Maduro e su Cuba, l’isola di cui è originario.

Per la giustizia salgono le quotazioni dell’ex presidente della Sec Jay Clayton, dopo che il senatore del Missouri Eric Schmitt si è chiamato fuori. In pole per il Tesoro l’hedge fund manager Scott Bessent, top fundraiser di Trump e suo ex consigliere economico (favorevole ai dazi), dopo che si è sfilato dalla corsa il suo collega John Paulson. Il senatore repubblicano del Tennessee ed ex ambasciatore in Giappone Bill Hagerty, che ha chiesto il taglio immediato degli aiuti all’Ucraina, è in lizza per diversi incarichi.

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