Diciamo che ce ne sono stati di migliori, certo. Cioè, più che di migliori, giocati in categorie, epoche e atmosfere diverse. Ma un derby è sempre un derby e un Catania-Messina è pur sempre un Catania-Messina. Oggi si gioca l’ennesima gara tra le due squadre siciliane, tra le più grandi e calcisticamente importanti dell’isola. Appuntamento alle 19.30 in uno stadio “Massimino” vestito a festa, teatro di una delle compagini più attrezzate della categoria.
La squadra di Toscano, in realtà, nelle gare recenti ha fatto fatica, raccogliendo un solo punto nelle ultime due partite, frutto della sconfitta in casa contro il Latina e del pari a Torre del Greco nel turno infrasettimanale. Questo ha fatto sì che il divario dalla prima, il Benevento, continuasse ad allargarsi. Ma Inglese e compagni possono ancora crederci, vista la certezza in panchina e una rosa importante. Perché sì, Mimmo Toscano ad oggi è la miglior scelta in Serie C. E il fatto che sia stato contattato e poi ingaggiato dalla proprietà Pelligra dimostra la forza economica di una società che sogna in grande, nonostante qualche “incidente di percorso” ad agosto.
Nonostante le capacità, risalire dalla D non è mai semplice, ci vuole tempo e programmazione, e la dirigenza sta lavorando in questa direzione. A guidare l’area tecnica, infatti, da quest’anno c’è un altro top, Faggiano, che ha portato sull’Etna gente importante. L’occasione per ripartire è ghiotta, alla luce dell’avversario odierno.
A Catania programmi e ambizione, a Messina disastri e improvvisazione
Il Messina, infatti, vive una situazione diametralmente opposta a quella di cui sopra. Società allo sbaraglio e squadra ancora peggio, ma era prevedibile. Anni di anonimato, di improvvisazione, di superficialità, di errori e figuracce, culminati con il disastro attuale. L’ennesima estate di Sciotto a “giocare” con la tifoseria, che questa volta lo ha lasciato solo: gli ultrà non vanno più allo stadio in casa, nessuno gli crede più, l’ironia e la rabbia montano sui social, le giovanili continuano a raccogliere umiliazioni e nelle ultime settimane anche la prima squadra – che aveva stoicamente resistito finora – è crollata sotto i colpi di Avellino e Cavese, raccogliendo due sconfitte e 9 gol subiti. Una settimana horror, in pieno stile Halloween, che oggi rischia di concludersi ancora peggio.
Ma un derby è sempre un derby ed è tale anche perché in grado di sovvertire ogni pronostico. L’attesa sta per finire.