“La mia visione di Reggio Calabria del futuro parte da lontano, da quando mi sono fatto portavoce e depositario della richiesta di far diventare Reggio città metropolitana”. Inizia così il dialogo (a due) tra Peppe Scopelliti ed il nostro ingegnere Marco Foti, esperto di trasporti e autore su StrettoWeb. “La Metropoli dello Stretto è il frutto dell’importanza di conurbare Reggio con Messina per creare un modello di governance unico, che consentirebbe alle due città, storicamente legate, di diventare un polo geopolitico e culturale, offrendo opportunità di sviluppo e cooperazione nell’area del Mediterraneo”, continua Scopelliti.
Mentre il Ponte sullo Stretto è sempre più vicino a materializzarsi all’orizzonte, Reggio e Messina si sentono già più vicine. E necessitano di un sistema di trasporti integrato ed efficiente, come due quartieri di un’unica grande città. Un’utopia, fino ad oggi, e probabilmente destinata a rimanere tale senza la costruzione del Ponte.
Il commento di Marco Foti e il dialogo con Peppe Scopelliti
“La lungimiranza di Peppe è nota a tutti ed ha un presupposto normativo ben solido”, aggiunge Marco. “Nel 2017 il Piano Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana ha inteso definire nuovi modelli di governance su scala regionale e sovraregionale per la gestione dei sistemi complessi di trasporto, passeggeri e merci, suggerendo, per quanto concerne la gestione dell’area dello Stretto di Messina, una pianificazione coordinata della politica dei trasporti per garantire la corretta funzionalità della mobilità, motore di sviluppo fondamentale dell’economia locale. In tale contesto si colloca l’azione 2.9 del Piano Regionale dei Trasporti della Regione Calabria, che prevede tra le altre una misura mirata alla governance dell’Area dello Stretto”, continua Marco.
“Con la DGR 78/2019 la Giunta regionale siciliana ha apprezzato l’Accordo per l’istituzione dell’Area integrata dello Stretto stipulato tra Regione Siciliana, Regione Calabria, Città Metropolitana di Messina e Città Metropolitana di Reggio Calabria, concludendo di fatto un iter amministrativo/normativo necessario per mettere a terra azioni mirate a servizi secondo criteri di prossimità”, precisa Marco Foti.
Peppe Scopelliti incalza che “Lo sviluppo di un territorio metropolitano non può prescindere da un sistema di trasporti che assicuri una risposta efficiente ed adeguata agli standard nazionali ed europei rispetto il trend crescente della domanda di mobilità”. Marco Foti prosegue: “Concordo assolutamente Peppe in quanto, da sempre, l’attraversamento dello stretto di Messina risulta una delle maggiori criticità per l’accessibilità al territorio siciliano ma con la realizzazione del ponte tutto ciò si riduce significativamente. Reggio, metropoli dello Stretto, deve delineare i parametri per la definizione del bacino territoriale ottimale e prevedere l’attribuzione di funzioni specifiche in ragione della peculiarità dell’Area integrata che, secondo i dati dell’ISTAT, genera una domanda di mobilità sistematica giornaliera (tra le due regioni) maggiore di 6 mila spostamenti di andata per studio e lavoro. A questi dati occorre aggiungere il risultato degli studi effettuati dalla Struttura di Missione del MIT negli scorsi anni i quali evidenziano un traffico dello Stretto di Messina caratterizzato da un flusso di 11 milioni passeggeri/anno, 0,8 milioni veicoli pesanti/anno per il trasporto delle merci ed 1,8 milioni di veicoli leggeri/anno”.
“Una pianificazione coordinata della politica dei trasporti nell’area integrata dello Stretto è essenziale per garantire la corretta funzionalità della mobilità, motore di sviluppo fondamentale dell’economia locale e metropolitana. L’idea di Reggio Metropoli dello Stretto risponde a questa necessità che trova una sua risposta nei dati analizzati dalla Struttura di Missione del MIT”, conclude Peppe Scopelliti.
Sono numeri molto importanti, quelli forniti da Marco Foti in questo dialogo con Peppe Scopelliti. Numeri che certificano come il Ponte sullo Stretto sia una necessità assoluta, urgente e prioritaria. Altro che “cattedrale nel deserto“: un deserto da 11 milioni di passeggeri annui, che con una grande opera così straordinaria non potrebbero che aumentare sensibilmente. Con benefici enormi proprio per le due città oggi lontane e divise da una piccola striscia di mare.