Si infiamma la campagna elettorale in Emilia Romagna (si vota il 17 e 18 novembre) e monta la polemica politica a causa degli scontri di ieri a Bologna tra collettivi e polizia durante la manifestazione di CasaPound. Le forze dell’ordine provano a impedire i contatti tra i manifestanti. E tre agenti rimangono feriti nei tafferugli con i collettivi. Il premier Giorgia Meloni che solidarizza con le forze dell’ordine “che con fermezza e professionalità hanno affrontato i soliti violenti, tra lanci di petardi e sassi, rischiando la loro incolumità”. E accusa: “spiace constatare che certa sinistra continui a tollerare e, talvolta, a foraggiare questi facinorosi anziché condannare apertamente questi episodi e mostrare solidarietà a chi, ogni giorno, lavora per garantire la sicurezza di tutti”, scrive la presidente del Consiglio su Facebook.
“delinquenti rossi a caccia di poliziotti”
Matteo Salvini parla di “delinquenti rossi a caccia di poliziotti”. Lancia l’offensiva contro i centri sociali “occupati dai comunisti” e chiede al ministro Piantedosi la “chiusura e una ricognizione di tutti i centri sociali di sinistra occupati abusivamente perché sono covi di delinquenti”.
“La marcia nera di Casa Pound è uno sfregio che Bologna non merita”
A Bologna ieri c’era anche Elly Schlein: “la marcia nera di Casa Pound è uno sfregio che Bologna non merita. I fascisti li abbiamo già fermati, li fermeremo ancora. Le associazioni neofasciste vanno sciolte”. Per il Pd “spetta a chi ha responsabilità di governo garantire la sicurezza dei cittadini e tutelare l’ordine pubblico. Si tratta di un principio elementare stabilito dal diritto costituzionale che invece viene ignorato dalla maggioranza che preferisce tanto per cambiare buttare la palla nel campo dell’opposizione e attaccarla”, commenta Marta Bonafoni.
“I neofascisti non devono avere il diritto di cittadinanza”
Nicola Fratoianni di Avs: “i neofascisti non devono avere il diritto di cittadinanza, non devono avere piazze, ancor più in questa città a due passi da quella stazione teatro dell’orrenda strage fascista del 1980”.