Messina, la rilevazione territoriale dei prezzi al consumo per il mese di ottobre 2024

Messina, l’indice dei prezzi cresce dell’1 per cento su base annua e nessuna variazione a livello congiunturale. Calano utenze e trasporti ma aumenta il “carrello della spesa”

StrettoWeb

Nel mese di ottobre 2024 a seguito della rilevazione dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) effettuata dall’ufficio Statistica del Comune di Messina, l’indice complessivo della città ha registrato un incremento tendenziale del 1% e nessuna variazione congiunturale, dell’indice dei prezzi al consumo.

Crescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente: prodotti alimentari e bevande analcoliche (+2,6%), bevande alcoliche e tabacchi (3,3%), abbigliamento e calzature (1,5%), mobili, articoli e servizi per la casa (+0,6%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,6%), ricreazione, spettacoli e cultura (+1,9%), istruzione (+2,4%), servizi ricettivi e ristorazione (+3,4%), altri beni e servizi (+2,8%).

Decrescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente: abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,8%), trasporti (-3%), comunicazioni (-4,1%).

L’analisi sintetica dei fattori che hanno contribuito a determinare le dinamiche di prezzo più marcate dei beni e servizi a rilevazione centralizzata nel mese di ottobre è così distribuita:

Prodotti per fumatori: un aumento congiunturale del prezzo di sigari e sigarette (+0,4%; +1,6% il tendenziale), a causa dell’aumento di alcune marche di sigari.

Energia elettrica e gas di rete: nel mercato libero, crescono in termini congiunturali, le tariffe del  gas di città e gas naturale (+1,0%; -6,8% il tendenziale) a fronte di una diminuzione di quelle dell’energia elettrica (-2,8%; -13,7% il tendenziale); mentre nel mercato tutelato, aumenta il costo dell’energia elettrica per la quota fissa (+0,6%; -1,4%), la tariffa bioraria fascia diurna feriale (+12,2%; -6,9% il tendenziale) e notturna, weekend e festivi (+12,8%; -9,9% il tendenziale). Inoltre, sempre nel mercato tutelato, aumenta il gas di città e gas naturale (+5,1%; +12,6% il tendenziale); in diminuzione invece, il costo dell’energia elettrica per le famiglie in transizione (-4,3%; 0,0% il tendenziale). Gli aumenti delle tariffe di energia elettrica e gas dipendono dall’aumento dei prezzi all’ingrosso, a loro volta dovuti anche all’incremento delle quotazioni del gas, che nel quarto trimestre dell’anno risentono storicamente dell’avvio della stagione fredda.

Prodotti farmaceutici e integratori: riscontrato un aumento sia congiunturale che tendenziale nei medicinali di fascia C – sop e otc (+0,2%; +4,8% il tendenziale) e negli integratori alimentari (+0,2%; +3,1% il tendenziale).

Servizi di telefonia e di comunicazione: lieve diminuzione congiunturale per i servizi internet su rete mobile (-0,1%; 0,0% il tendenziale) e quelli di telefonia fissa a banda larga (-0,1%; +1,2% il tendenziale); aumentano, invece, i costi per i servizi di telecomunicazione bundle (+0,1%; +4,1% il tendenziale).

Servizi di trasporto: relativamente al trasporto aereo si registra una marcata diminuzione dei voli europei (-10,5%; -9,8% il tendenziale) a fronte di un aumento dei voli nazionali (+5,1%; +19,4% il tendenziale) e di quelli intercontinentali (+4,7%; -10,5% il tendenziale). Alla diminuzione dei voli europei e all’aumento dei voli nazionali contribuiscono sia i vettori tradizionali sia quelli low cost. Per quanto riguarda i voli intercontinentali, l’aumento ha interessato tutte le direttrici di traffico. Si rileva, inoltre, un aumento dei prezzi del trasporto marittimo (+10,9%; +4,6% il tendenziale), che dipende dalle destinazioni verso l’interno, in particolare da quelle verso le Isole maggiori;

Attività turistiche e ricreative: in termini congiunturali, si rileva una diminuzione dei prezzi su tutta la filiera turistica, con i pacchetti vacanza che calano a livello nazionale (-7,0%; +13,2% il tendenziale) e internazionale (-0,6%; +0,9% il tendenziale). Diminuiscono anche i prezzi dei villaggi vacanze, campeggi, ostelli delle gioventù e simili (-8,2%; +1,6% il tendenziale) e degli agriturismi (-4,0%). Tra le attività ricreative, registrano una diminuzione gli stabilimenti balneari (-11,0%; +39,5% il tendenziale), a fronte di un leggero aumento degli impianti di risalita (+0,5%; +18,0% il tendenziale).

Cultura: riscontrata una diminuzione dei prezzi dei giornali quotidiani a diffusione nazionale (-0,5%; +5,3% il tendenziale) a fronte di un aumento dei giornali quotidiani a diffusione locale (+0,1%; +2,4% il tendenziale) e dei periodici (+0,4%; +2,5% il tendenziale). Le variazioni sono riconducibili ad una differente offerta di allegati.

Istruzione: vista la concomitanza con l’avvio dell’anno accademico rilevato un incremento del costo dell’immatricolazione pari, a livello nazionale, al 5,9% (in termini congiunturali e tendenziali), legato all’andamento dell’Isee e delle tasse universitarie.

 

 

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