Messina, tensione a Palazzo Zanca. L’accusa: “Mondello mi ha cacciato”. La replica del vicesindaco

Messina: dure le accuse del presidente del 5° Municipio, Raffaele Verso, nei confronti del vicesindaco Salvatore Mondello

StrettoWeb

Dure le accuse del presidente del 5° Municipio del comune di Messina, Raffaele Verso, nei confronti del vicesindaco Salvatore Mondello. Verso afferma: “nonostante fossi stato invitato a un tavolo tecnico sui problemi della strada di collegamento Portella Arena – San Michele, sono stato allontanato dalla seduta dall’assessore Mondello. Quest’ultimo, davanti a tutti i presenti, mi ha etichettato come persona non per bene. Il vicesindaco mi ha contestato di aver fornito notizie imprecisate alla stampa in relazione a precedenti incontri. Mi sono allontanato mortificato dai lavori”, rimarca Verso. “Io rappresento tutti gli abitanti della Quinta municipalità e avermi allontanato nella mia qualità politica rappresenta un oltraggio a migliaia di cittadini”, evidenzia Verso che ha presentato un esposto in Prefettura.

La replica di Mondello

“In merito alla nota diffusa dal presidente del Quinto Quartiere, ci tengo a fornire i dovuti chiarimenti. Il presidente Verso era stato regolarmente invitato a partecipare al tavolo tecnico sulla problematica della strada di collegamento Portella Arena – San Michele. Tuttavia, ho ritenuto semplicemente di fargli notare, visto quanto era accaduto al tavolo precedente, che è fondamentale rispettare il contesto del tavolo, affrontando i dettagli e le proposte all’interno dello stesso, senza anticipazioni alla stampa che rischiano di alimentare interpretazioni non ancora mature”, è quanto afferma il vicesindaco Salvatore Mondello. “Cosa che era accaduta la volta precedente. Ritengo che i tavoli tecnici abbiano una funzione precisa e, per svolgerli al meglio, sia essenziale garantire un confronto diretto e completo prima che le informazioni vengano divulgate. Questa precisazione è stata evidentemente mal interpretata da Verso che forse era già prevenuto nei confronti del sottoscritto“, rimarca Mondello.

Ribadisco che non è stata in alcun modo limitata la funzione o la libertà d’espressione del presidente Verso, che ha autonomamente scelto di alzarsi e lasciare la riunione. Mi preme sottolineare che la collaborazione e la discussione costruttiva sono sempre ben accette, a condizione che si rispettino le dinamiche istituzionali che tutelano il buon andamento delle attività. La successiva ricostruzione dei fatti del presidente Verso é chiaramente distorta”, conclude Mondello.

“L’assessore Mondello non ha mai cacciato il presidente Verso”

“Ci sembra corretto, di fronte alla versione dei fatti rilasciata dal Presidente Verso – dichiarano in una nota stampa i consiglieri comunali Margherita Milazzo, Antonella Feminò e Salvatore Papaconfermare quanto dichiarato dall’Assessore Salvatore Mondello. Eravamo presenti al tavolo tecnico sulla strada Portella, un tema che ci sta a cuore e che seguiamo da tempo per l’importanza che riveste per i collegamenti tra i villaggi collinari e la città. Riteniamo che quanto riportato da Verso non corrisponda alla realtà dei fatti e che sia stato strumentalizzato. L’incontro rappresentava un’occasione per un confronto serio, come sottolineato dall’Assessore, e la partecipazione di Verso non è stata in alcun modo ostacolata: è stata una sua scelta lasciare la riunione. Sebbene i toni del confronto possano essersi inizialmente alzati, è importante chiarire che l’assessore Mondello non ha mai cacciato il presidente Verso, il quale, tra l’altro, non ha mai dimostrato un serio interesse per la questione. Mondello si è limitato a ribadire la necessità di discutere e chiarire in modo completo il tema al tavolo e di attendere le risultanze dei lavori prima di rilasciare dichiarazioni alla stampa. In una precedente occasione, infatti, proprio Verso aveva fornito alla stampa dichiarazioni senza avere né le competenze né le conoscenze necessarie per trasmettere informazioni corrette. È chiaro che quanto affermato da Verso sia semplicemente l’ennesimo tentativo di attirare l’attenzione su di sé e ricordare il suo ruolo istituzionale. Inoltre, la scelta di andarsene e lasciare i lavori non fa che evidenziare la totale mancanza di rispetto, non solo verso i presenti, ma anche verso i cittadini che dovrebbe rappresentare”, concludono i consiglieri comunali.

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