Su una parete coperta da alcuni mobili c’era una porta blindata, collocata nella parte bassa del muro, non visibile in apparenza e che portava sotto il livello del pian terreno. E’ il bunker sotterraneo scoperto ieri dagli investigatori della Gdf nell’abitazione, nel quartiere Comasina a Milano, di Andrea Rozzo, il 46enne che avrebbe preso il posto di Davide Flachi, figlio dello storico boss della ‘ndrangheta in Lombardia Pepè Flachi, morto nel 2022. Rozzo ieri è finito in carcere nell’inchiesta della Dda di Milano, coordinata dal pm Gianluca Prisco e condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Pavia e dallo Scico delle Fiamme Gialle, su un maxi traffico di droga da oltre 2 tonnellate sull’asse Calabria-Lombardia.
Indagine nella quale è stata notificata anche una nuova ordinanza a carico di Luca Lucci, il capo ultrà della Sud rossonera già arrestato a fine settembre nell’inchiesta sulle curve di San Siro. Lucci sarà interrogato il 22 novembre dal gip Luigi Iannelli, mentre alcuni arrestati, la gran parte difesi dall’avvocato Jacopo Cappetta e detenuti nel carcere di Opera, tra cui Rozzo, Antonio Rosario Trimboli, considerato “un broker” del narcotraffico internazionale e sposato con la figlia di un presunto boss, Samuel Cimmarrusti e Savino Banfi, saranno sentiti oggi dal giudice.
Rozzo, detto “Pesciolino”, stando agli atti dell’indagine, sarebbe stato il ‘giovane emergente’ che si è fatto “strada nel narcotraffico” a Milano, prendendo il posto di Davide Flachi, arrestato e condannato a 20 anni nel 2023. La Gdf ha arrestato Rozzo nella notte tra domenica e lunedì scorso nella sua casa, dove nel corso della perquisizione è stato scoperto il bunker sotterraneo, con tanto di accesso blindato, che ricorda quelli usati da esponenti mafiosi di rilievo per nascondersi.