Il paradosso del Movimento 5 Stelle: “la Lega saccheggia il Sud con il Ponte sullo Stretto”. E’ forse un’opera che collega Trentino e Friuli?

Le parole del senatore del Movimento 5 Stelle in commissione bilancio, Ketty Damante

StrettoWeb

“Questo governo sta svuotando, uno dopo l’altro, tutti i programmi di sviluppo del sistema Paese – Pnrr, Pnc, Fsc – solo per posizionare bandierine, utilizzando per i loro esclusivi interessi quelle risorse che avrebbero dovuto invece portare ricchezza all’Italia, e in particolare al Mezzogiorno. È evidente che sia ormai un modo di agire sistemico. L’ultima conferma la abbiamo avuta ieri quando la Lega di Salvini ha pensato bene di presentare un emendamento per destinare ulteriori 1,2 miliardi di euro al Ponte sullo Stretto, autorizzando una spesa complessiva di circa 14,7 miliardi di euro fino al 2032, di cui 7,7 miliardi presi delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione”. A lanciare l’allarme è il senatore del Movimento 5 Stelle in commissione bilancio, Ketty Damante.

“Il governo giustifica l’investimento – sottolinea la senatrice – come una misura strategica per il rilancio economico e infrastrutturale della Sicilia e del Mezzogiorno, ma mi sembra ovvio che allocare tutte queste risorse su un’unica opera non sia lungimirante e serva, in fondo, a garantire esclusivamente i loro interessi politici. Quando questo governo se ne andrà, del sistema Paese resteranno solo le briciole! Oltretutto, con le nuove regole europee che hanno modificato l’indicatore principale per gli aggiustamenti di bilancio, spostando il focus sulla spesa primaria netta, l’emendamento della Lega sarebbe in forte rischio. Quello che conta, però, è il modus operandi di un vicepremier che, anziché perseguire un equo bilanciamento tra servizi essenziali, come la sanità, e grandi progetti infrastrutturali come il Ponte sullo Stretto, sembra intenzionato a saccheggiare il Sud e l’intero Paese, illudendosi che ciò possa davvero giovare agli italiani. Una follia che non siamo disposti ad accettare” – conclude il senatore Damante.

Condividi