Il Ponte sullo Stretto, il ruolo del Mediterraneo e il futuro dell’Africa: come cambia la Geopolitica

Ponte sullo Stretto, l'intervento in Commissione della Prof.ssa Arch. Francesca Moraci sul ruolo della Geopolitica

StrettoWeb

Interessante seduta della Commissione Ponte sullo Stretto. Oggi, a Messina, ospite la Prof.ssa Arch. Francesca Moraci, sul seguente argomento: “Ponte sullo Stretto di Messina – Geopolitica delle infrastrutture nell’euro mediterraneo. Il ruolo dello Stretto. Riflessioni, visioni, strategie e azioni per costruire un progetto di territorio, di economia e di nuovi mercati. Ruolo e sfida delle città dello Stretto per mettere in campo misure di rigenerazione urbana, sociale e culturale”.

L’esperta ha parlato del ruolo del Ponte, dell’area dello Stretto e del Mediterraneo in un’ottica futura che guarda al mondo e all’Africa. “Da messinese, sono contenta di relazionare sulla mia città, anche se insegno a Reggio Calabria dal 1996. Sono studiosa da tanti anni dell’area dello Stretto. Il Mediterraneo con lo Stretto è un anello di comunicazione verso il Sud e verso il Nord. Quindi immaginate una rete infrastrutturale verso Europa e Africa che non muove solo vettori, ma anche molto altro”, ha esordito Moraci.Screen Commissione Ponte

Perché quindi lo Stretto non è solo una questione locale, ma nazionale ed europea? Perché è la connessione di un sistema europeo, con le reti TEN-T che connettono Città e Porti. Quindi il ruolo del Ponte è il disegno di un territorio coinvolto. Verso Sud il Ponte rafforza il corridoio SCANMED. E il prossimo secolo sarà quello dell’Africa, come oggi è quello dell’Asia. E poi rispetto a prima la situazione geopolitica è cambiata, considerando ad esempio la Brexit o le guerre in Ucraina e a Gaza”. 

Alta Velocità e ruolo dei Porti

“Oggi abbiamo anche un piano del mare, che pensa anche al mare. Il Mediterraneo rappresenta l’1% del mare, il 15% del PIL, il 12% del traffico merci. I nodi urbani dei corridoi TEN-T rappresentano una grande metropolitana d’Europa connessa”, afferma la Professoressa, che poi mostra in una slide significativa gli effetti dell’Alta Velocità nel mondo. “Il mondo cambia, non hai più bisogno di trasferirti, perché puoi spostarti con l’Alta Velocità”.

“Altro fattore importante è quello dei Porti. Pensiamo al Pireo, che ha movimentato da 300 mila a 6 milioni di container. L’infrastruttura Ponte, ma anche le opere compensative, vanno viste in un’ottica di visione complessiva di città. L’Italia però è indietro, l’Europa è indietro rispetto a determinate politiche che cambiano”.

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