Ponte sullo Stretto, da Repubblica parte nuova ondata di bufale su rischio sismico, franco navigabile e progetto esecutivo: perchè è tutto falso

Ponte sullo Stretto, oggi su Repubblica l'ennesimo articolo di fango contro la realizzazione della grande opera: ma è zeppo di fake news già ampiamente smentite dai fatti, dalle norme e dalla scienza. E c'è un clamoroso autogol sull'INGV

StrettoWeb

Se ogni mattina in Africa, come sorge il sole, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone o verrà uccisa, allo stesso identico modo ogni mattina in Italia, come sorge il sole, i cittadini si svegliano e sanno che leggeranno una bufala sul Ponte sullo Stretto pubblicata da Repubblica. Ed è una vera e propria escalation senza fine, che procede anche adesso che la bontà del progetto per collegare Calabria e Sicilia è stata ribadita e confermata persino dalla commissione VIA-VAS del MASE che la scorsa settimana ha dato l’ok all’impatto ambientale, autorizzando in via definitiva la realizzazione dell’opera.

Già soltanto questo via libera smonta tonnellate di bufale e fake news raccontate nei mesi scorsi dagli attivisti No-Ponte, guidati dai partiti di sinistra e dai giornali di sinistra: ricordate? Prima dicevano che non c’era il progetto, poi dicevano che non c’erano i soldi, poi dicevano che non passano le navi, e ancora che non resiste ai terremoti, anzi no, queste assurdità le dicono ancora. Ma per mesi hanno detto che la commissione VIA-VAS aveva “bocciato il progetto” chiedendo “centinaia di integrazioni“, mentre in realtà la Società Stretto di Messina ha risposto nei tempi previsti dalla norma agli approfondimenti richiesti dal Ministero che in pochi mesi ha accolto tutte le risposte in modo favorevole, autorizzando la realizzazione dell’opera in via definitiva. Una marea di articoli e dichiarazioni bufala, su tutti da parte di Repubblica e del leader dei Verdi Angelo Bonelli, smontate dai fatti. Ripetiamo: l’ok è ufficiale e definitivo. Ma la fabbrica delle fake news non si è fermata.

Si tratta di una vera e propria macchina del fango che la sinistra è molto abile ad azionare sia contro le personalità avverse, che nel caso delle grandi opere (o dei grandi eventi) che decide di contrastare. E’ infatti un film già visto per il MOSE di Venezia, la TAV, il TAP, le Olimpiadi di Roma e tutto ciò che di buono, di bello, di grande e di importante si è pensato di fare in Italia negli ultimi decenni.

L’articolo di Repubblica con le fake news quotidiane

Oggi su Repubblica la nuova bufala secondo cui a “creare problemi” saranno le integrazioni richieste dal MASE. Ovviamente è ancora una volta tutto falso. Infatti ogni qual volta un’opera pubblica ottiene l’ok all’impatto ambientale, questo passaggio accade in base al progetto definitivo e il MASE prescrive una serie di integrazioni da realizzare in fase esecutiva, cioè durante i lavori. E’ sempre stato così per tutte le opere pubbliche italiane, molte delle quali (anche per banali strade, autostrade o ferrovie) il numero di integrazioni è superiore alle centinaia. Nel caso del Ponte sullo Stretto, invece, le integrazioni richieste sono soltanto 62 e di piccolo impatto: un’inezia, molto facile da affrontare da parte dei tecnici durante i lavori, nel corso della progettazione esecutiva, che andrà avanti per step realizzativi. Un dato che dimostra l’eccezionale bontà del progetto. Nessun intoppo, quindi: dopo l’ok del CIPESS atteso entro fine anno, finalmente a gennaio 2025 si parte con i lavori.

L’articolo odierno di Repubblica alimenta catastrofici allarmi sullo slittamento dell’inizio dei lavori, su fantomatici studi sismici “da rifare“, e la solita ormai ampiamente superata sciocchezza sul franco navigabile, già smentita da tutti gli esperti del settore. E addirittura la totale bufala che per ogni modifica al progetto richiederebbe un nuovo passaggio in commissione Via (!!!) allungando i tempi. No, l’ok è definitivo e il MASE verificherà la realizzazione delle 62 integrazioni durante lo svolgimento dei lavori, a cantieri già aperti, nel progetto esecutivo. Nessun nuovo passaggio in commissione Via, che ha dato l’ok definitivo, e nessun tempo che si allunga. E ancora: no, l’altezza del Ponte non cambia, siamo a 72 metri ed è superiore ai massimi standard internazionali. Non c’è alcun problema del franco navigabile: tutte le navi ci passeranno sotto. E no, non bisognerà rifare gli studi sismici, che sono approvati e consentono al Ponte di resistere a un terremoto di magnitudo 7.1, il massimo atteso nell’area.

A proposito di rischio sismico: nei giorni scorsi il Presidente dell’INGV Carlo Doglioni aveva preso una posizione molto dura nei confronti del progetto e aveva lamentato il fatto che l’INGV non fosse stata coinvolta direttamente nella progettazione del Ponte. Con una nota stampa ufficiale, il 13 novembre l’INGV si dichiarava “totalmente estraneo a qualsivoglia relazione che, eventualmente firmata da personale dell’INGV, rappresenta solo il pensiero scientifico degli autori“. E invece oggi Repubblica scrive che allegata al progetto c’è una convenzione tra la Società Stretto di Messina e l’INGV dal valore di 26 mila euro, elargiti proprio all’INGV. Sarà una fake news anche questa, o Repubblica ha compiuto un clamoroso autogol?

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