Contatto, arrivo, ufficialità, presentazione. Tutto in poche ore. Bruno Trocini ritorna a Reggio Calabria: è l’allenatore della Reggina. Subentra a Pergolizzi, che ha risolto il contratto oggi a seguito di una grave situazione familiare che lo ha tenuto lontano dalla città da lunedì. Trocini è stato ripresentato a stampa e tifosi in conferenza. Ad introdurlo il DS Bonanno, accanto a lui nel tavolo. “A causa di gravi problemi familiari Pergolizzi ci ha comunicato che non poteva proseguire. A lui vanno i più cari auguri che presto si risolva la sua situazione”, ha detto Bonanno.
“Ora diamo il bentornato al mister Trocini. Nella scelta ha influito il suo bel lavoro svolto l’anno scorso. Ci è stato facile fare questa scelta. L’anno scorso è stato travagliato, tutte le componenti si sono trovate in mezzo a mille disagi. Non è andato tutto liscio ma col mister ci siamo lasciati in ottimi rapporti. Non c’è stato un motivo scatenante affinché lui non facesse parte del progetto, eravamo contenti di quello che aveva lasciato e si è pensati di cambiare perché durante l’anno c’era stato qualche screzio, risolvibile”, dice Bonanno, che però si contraddice. Afferma che ci si è lasciati in ottimi rapporti ma durante l’anno ci sono stati screzi.
“Il mercato? Valuteremo tutto, siamo qui da poco insieme. Se c’è la possibilità di fare qualche uscita o modificare in qualche modo questo organico si valuterà insieme alla proprietà. Penso però che adesso dobbiamo tirare fuori il meglio che può dare questa rosa, a detta di tutti importante”, aggiunge Bonanno, che parla solo di uscite e non fa cenno ad eventuali entrate, soprattutto davanti.
Trocini: “Pensavo Reggio fosse una pagina chiusa, invece…”
Subito dopo la palla è passata a Trocini, che ha mostrato – dalle parole – ancora più entusiasmo dell’anno scorso. “Vorrei innanzitutto fare un grosso in bocca al lupo a Pergolizzi affinché risolva la cosa più importante. Sul mio ritorno dico che, dopo essere stato qui l’anno scorso in un’annata complicatissima per me, è stato facile accettare Reggio. Innanzitutto perché sono stato bene, poi perché mi è dispiaciuto molto non aver potuto continuare un lavoro iniziato, faticosissimo. Quindi non ho avuto dubbi nell’accettare questa proposta. Continuo a ritenere Reggio una grande piazza e lo dimostra l’averla accettata di nuovo in Serie D”.
“Pensavo che Reggio potesse essere una pagina chiusa, anche se non lo speravo. Quando guardavo le partite pensavo alla rosa importante, il cammino è più o meno in linea anche se ovviamente la tifoseria vuole vincere sempre. Veramente non posso avere paura dopo quanto affrontato l’anno scorso. Sono sereno e voglioso, non c’è altro posto al mondo in cui vorrei trovarmi ora se non qui”.
“Questa piazza ha visto calcio vero, le responsabilità sono le stesse dell’anno scorso, anche se l’anno scorso qualche alibi c’era. Che poi, alibi, le mazzate sono arrivate anche nella scorsa stagione. Più che la responsabilità sento l’orgoglio”, ha aggiunto Trocini.
I ragionamenti sulla rosa
Poi le riflessioni si spostano sulla rosa: “tanti della rosa li ho allenati l’anno scorso, di quelli nuovi ho allenato Urso e Laribi, ho affrontato Curiale da avversario e avevo voglia di tornare per quello, perché la squadra è forte e ci sono tutte le possibilità per giocarcela. Non sono qui per traghettare o pensare a qualcos’altro, non ci sono altre strade. Però mi piacerebbe riuscire a trasformare questa voglia che ho di fare in qualcosa di positivo. Quello che maggiormente mi ha fatto male è non essere riuscito a godere dell’enorme entusiasmo che questa piazza può dare. Mai l’anno scorso ci siamo riusciti e ora mi auguro di riuscire a farlo con l’appoggio di tutti”.
“Le continue formazioni cambiate e i tanti senatori in panchina? Parliamo di una squadra che vuole vincere il campionato, di una squadra costruita per essere al top – precisa Trocini – Io parto da ciò che conosco, penso che l’anno scorso nel ritorno la squadra aveva recepito alcune cose che oggi devo ritrovare velocemente, anche se non sarà semplice in così pochi giorni, e inculcarlo anche agli altri. Poi quando si ha una rosa a disposizione in questo modo, alcune rotazioni possono venire naturali”.
“Ho visto i ragazzi alle 14.30, ho fatto un discorso generale, non ho parlato con nessuno singolarmente, ma i ragazzi vanno stimolati fino a un certo punto. C’è grande concorrenza, tanti attori vogliono essere protagonisti, alcuni vogliono essere coccolati rispetto ad altri”.