Reggio Calabria, Caminiti e Scopelliti d’accordo: “la città del domani deve guardare allo Stretto…”

"Messina divide con Reggio Calabria lo stesso destino, divise pesano poco, ma insieme possono rappresentare una delle più importanti capitali del Mediterraneo"

StrettoWeb

Pino Caminiti, ex Pci e Pd, e Giuseppe Scopelliti, ex Msi ed An, sono stati grandi protagonisti a Reggio Calabria ma oggi sono lontani dalla politica da circa un decennio. Alla luce della diversa idea di società che deriva prevalentemente da provenienze opposte, hanno però un punto in comune imprescindibile: il futuro di Reggio Calabria è nello Stretto. L’ex sindaco e Governatore, in un’intervista a Gazzetta del Sud, sottolinea: “Reggio è una città generosa e non è un caso che sia tra le città più antiche del Mediterraneo che si trova tra mare e montagna. Ho sempre pensato di esaltare la città proprio nella dimensione dello Stretto e del Mediterraneo. Reggio deve divenire un laboratorio in cui formare le nuove classi dirigenti per sperimentare politiche e strategie comuni nell’area mediterranea“, rimarca Scopelliti. “Bisogna puntare ad una conurbazione con Messina per una grande Metropoli dello Stretto”, sottolinea l’ex sindaco.

“Avevo anche fatto un accordo con Air Malta, importante all’epoca per la città, ma furono una serie di articoli, in cui si teorizzava che i collegamenti tra Reggio e Malta avrebbero favoriti i poteri criminali, a far decidere alla società di fare retromarcia“, rimarca Scopelliti. “L’opera di Zaha Hadid, insieme ai Bronzi, al lidi, alle opere del Decreto Reggio, avrebbero creato una strategia credibile e vincente. Anche il Tapis Roulant nasce da questa visione ampia”, prosegue l’ex governatore. “Il conto della Rivolta di Reggio si è chiuso con l’inaugurazione nel 2000 del Palazzo del consiglio regionale e con il riconoscimento di Città Metropolitana. Auguro a Reggio di ritrovare presto il posto che la storia le ha assegnato”, conclude Scopelliti.

“Messina divide con Reggio lo stesso destino, divise pesano poco, ma insieme possono rappresentare una delle più importanti capitali del Mediterraneo”

Pino Caminiti, esponente di spicco della sinistra reggina e già dirigente del Pci e del Pd, in un’intervista a Gazzetta del Sud, evidenzia: “la politica mi manca ma ormai è diversa rispetto a quella della mio epoca”. “Il terremoto del 1908, la Rivolta di Reggio e la Primavera reggina sono tra le pagine più avvincenti per la nostra città. La destra ha tradito la Rivolta, l’ha mummificata e ridotta ad un anniversario da ricordare ma avrebbe dovuto attualizzare politicamente quelle istanze”, rimarca Caminiti. “Messina divide con Reggio lo stesso destino, divise pesano poco, ma insieme possono rappresentare una delle più importanti capitali del Mediterraneo. Bisogna avere il coraggio di forzare i confini. Lo Stretto ha i numeri per diventare Regione”, rimarca Caminiti.

“La destra, dopo che ha convinto il paese ed il parlamento a fare il Ponte sullo Stretto, dimostra che non esistono imprese impossibili. La Sinistra non ha nelle sue corde la propensione ad occuparsi del Sud con un approccio innovativo, manca un pensiero meridionalista. La Destra sembra più disinvolta. Sulla Rivolta, ad esempio, la Sinistra ha fatto un errore di valutazione sulla portata dei movimento. Se La Sinistra avesse avuto coraggio, Ciccio Franco non sarebbe stato il Santo che è diventato“, spiega Caminiti. “Italo Falcomatà? L’operazione più profonda è stata quella di ricostruire un nuovo spirito pubblico, un sentire comune, mentre con Scopelliti la città è tornata a dividersi con una classe dirigente non all’altezza, come oggi d’altronde. Cosa ho apprezzato di Scopelliti? L’idea del Museo del Mare e le mostre della Biennale di Venezia a Villa Zerbi”, prosegue Caminiti. “La ‘ndrangheta ha sempre votato, la criminalità si contrasta e si denuncia. Bisogna spostare la città verso il mare. Il Lungomare è un’incompiuta. Cosa fare? La stazione centrale andrebbe interrata e per liberare il centro dalle auto servono parcheggi liberando l’area della stazione. Bisogna convincere Fs che Reggio ha atre esigenze rispetto al passato”, conclude Caminiti.

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