Reggio Calabria, il caso di Melito di Porto Salvo e i politici assolti dopo 10 anni di calvario giudiziario: “non c’entravano nulla con la ‘Ndrangheta”

Stando all'accusa originaria, Iaria e Costantino, nei loro mandati di amministratori locali, avrebbero garantito "il libero accesso" agli Iamonte nel comune di Melito Porto Salvo

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Giuseppe Iaria, funzionario della sanita’ pubblica, e Gesualdo Costantino, urologo, ex Vice-Presidente della Provincia di Reggio Calabria, sono stati assolti – ‘per non avere commesso il fatto’ – dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria dal reato di associazione a delinquere di stampo mafioso dopo oltre dieci anni di dibattimento. In primo grado, Iaria era stato condannato a 12 anni di reclusione, mentre Costantino era stato condannato a 10 anni e sottoposto a detenzione preventiva. La Procura distrettuale di Reggio Calabria li aveva indagati anni orsono nella loro qualità di ex sindaci del comune di Melito Porto Salvo, nel Reggino, elezione a cui erano giunti – secondo gli investigatori – grazie alla loro presunta ‘intraneità‘ nella cosca di ‘ndrangheta “Iamonte”. Stando all’accusa originaria, Iaria e Costantino, nei loro mandati di amministratori locali, avrebbero garantito “il libero accesso” agli Iamonte nel comune di Melito Porto Salvo. Il Collegio, inoltre, ha assolto dal reato di turbativa d’asta e concorso esterno in associazione mafiosa l’ex capo dell’ufficio tecnico comunale Francesco Maisano, perche’ ‘il fatto non sussiste’.

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