Dopo l’enorme incendio che ha devastato nel pomeriggio di ieri il Lido Comunale di Reggio Calabria, proprio nei pressi della Torre Nervi, si fa la conta dei danni. L’incendio ha interessato una vasta area nei locali dell’ex ristorante-pizzeria Luna Ribelle, zona che ormai da quando – un anno e mezzo fa – il Comune ha deciso di chiudere forzatamente il locale “per ripristinare la legalità“, è diventato un ricettacolo di delinquenti e clandestini. Le alte fiamme hanno completamente distrutto una parte della struttura, simbolo storico della città nonché bene protetto dalla Soprintendenza Archeologia.
L’assessore Carmelo Romeo ha affermato che “dai primi accertamenti effettuati dai Vigili del fuoco, dai Carabinieri e dagli Agenti della Polizia locale sembra che l’incendio non sia da attribuire ad un atto doloso, ma ad un probabile cortocircuito elettrico sviluppatosi all’interno di uno dei locali, un tempo adibito a magazzino, dislocati lungo il porticato che sorge al fianco dell’ingresso del Lido comunale”. “Ovviamente – ha sottolineato – maggiore chiarezza su quanto accaduto sarà specificato dal lavoro degli inquirenti, cui va il più sentito ringraziamento per la straordinaria opera che, quotidianamente, svolgono al servizio della comunità”.
In ogni caso non è il primo episodio simile in zona. Proprio il bivacco di clandestini che utilizzano il fuoco per riscaldarsi e cucinare aveva già provocato altri roghi nei mesi scorsi. Ed è vergognoso che a Reggio Calabria ci sia una situazione del genere in pieno centro storico, a pochi metri dal salotto buono della città, il corso Garibaldi, e proprio sul Lungomare “il chilometro più bello d’Italia“. Però qualcuno ritiene che qui si vive bene perchè abbiamo un ottimo clima…