“Sul referendum ordinario contro l’autonomia differenziata, ovvero la ‘secessione dei ricchi’, il quorum del 50% + 1. Si vince nelle aree rurali, solo così si difenderà l’unità dello Stato italiano”. In occasione della manifestazione che si è tenuta al Salone Perri di Palazzo Alvaro, presso la Città metropolitana di Reggio Calabria, mercoledì 30 ottobre c.m. ore 17, durante il convegno dal titolo “Dall’autonomia alla secessione?”, con il saluti del Sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà nella discussione sul testo redatto dal Prof. Gianfranco Viesti, alla presenza di S.E. l’Arcivescovo Fortunato Morrone, il Prof. Francesco Manganaro e il dott. Giuseppe Bova con moderatore Mario Meliadò, il componente del gruppo consiliare “Patto per San Pietro di Caridà”, Consigliere Comunale Gabriele Santi Trimboli, (tra l’altro referente territoriale per Caridà del Comitato “io voglio scegliere”), ha portato la testimonianza dell’impegno delle aree interne (Distretto 3 – area della Piana del territorio metropolitano di R.C.) a mezzo del contributo fornito dal Comitato civico spontaneo “Caridà 22 OTTOBRE 1860”,anche durante la giornata di domenica 1 settembre 2024, in occasione dell’allestimento di un piccolo banchetto al fine della raccolta firme sui referendum, per l’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata e per l’abrogazione della legge del voto congiunto nel collegio uninominale maggioritario ed altri aspetti connessi della legge elettorale di Camera e Senato c.d. “Rosatellum”.
In quell’evento si è lanciato un invito pubblico, a tutta la cittadinanza “Alta Piana del Mesima”, infatti, serve il quorum 50% + 1 di affluenza degli aventi diritto al voto nella primavera 2025, per abrogare la legge ordinaria sull’autonomia differenziata (Porcellum II), a firma Calderoli; inoltre, in piazza nel centro storico del borgo antico, il già Presidente del Consigliere Comunale Gabriele Santi Trimboli, da solo, nella qualità di consigliere comunale, ha autenticato oltre 100 firme in un solo giorno nel territorio caridarese dell’Alta piana del Mesima, dove si è lanciata l’idea: “uniti si cresce no all’autonomia differenziata, si al Senato allargato a Regioni e Città Metropolitane, seguendo la ratio del modello d’oltralpe BUNDESRAT (senato federale tedesco dove le 16 Regioni – Lander sono rappresentate, proprio come valorizzazione dell’autonomia regionale”.
L’intervento di Gabriele Trimboli, a Palazzo Alvaro, presso la Città metropolitana di Reggio Calabria, ha portato testimonianza di questo successo per la manifestazione di sensibilizzazione dei cittadini “Alta Piana del Mesima” sulla campagna referendaria (primavera 2025), sull’argomento sopra indicato, infatti, ha avuto inizio con la sua 1^ tappa a Caridà; successivamente è proseguita a Feroleto della Chiesa con la 2^ tappa, nel mese di settembre scorso nell’alveo del costituendo territorio dell’Alta Piana del Mesima, grazie all’apporto del Prof. Marco Furfaro, – già Capogruppo della lista “Uniti per il bene comune” (nella consiliatura 2014 -2018 a San Pietro di Caridà) – referente per il territorio di Feroleto della Chiesa, anch’esso per il Comitato “io voglio scegliere”.
La riflessione conclusiva di Gabriele Trimboli, del Patto per San Pietro di Caridà, è quella che occorrerebbe partire dallo spirito civico del Comitato spontaneo “Caridà 22 OTTOBRE 1860”,perchè senza una capillare organizzazione, su tutto il territorio italiano, che faccia tesoro di queste iniziative per sensibilizzare la popolazione delle aree interne del Paese, a recarsi alle urne in primavera, non ci sarà la benché minima speranza sul raggiungimento del quorum del 50% + 1, necessario per la validità del referendum ordinario contro l’autonomia differenziata ovvero la “secessione dei ricchi”: si vince nelle aree rurali solo così si difenderà l’unità dello Stato italiano nei servizi e nei diritti fondamentali (salute – vita: sanità pubblica; istruzione; mobilità: viabilità e trasporti, lavoro e salari omogenei su tutto il territorio nazionale; politiche ambientali uniformi, in legame con la protezione civile che mai possa divenire di competenza esclusiva delle Regioni, ect) ed il tricolore non sarà “sbiadito” o “differenziato” in alcune zone del Paese (Meridione), con una “secessione di fatto”, ottenuta abilmente da menti molto astute, composte da Azzeccagarbugli di manzoniana memoria, osteggiata finanche dal Governo Berlusconi IV (2008 – 2011), al quale presentarono delle intese ex art.116 comma III cost. in favore di alcune materie da devolvere alla Regione Lombardia, con Formigoni Governatore, che lo stesso Presidente del Consiglio dell’epoca, On. Silvio Berlusconi, ha prontamente accantonato, seppur avevano ricevuto una non opposizione dal precedente esecutivo con Ministro Lanzillotta.