Lungo intervento della Dottoressa Di Furia, Direttore Generale dell’ASP di Reggio Calabria, al Consiglio Comunale aperto sulla sanità. Di Furia si è tolta qualche sassolino dalla scarpa, soprattutto davanti a chi in queste settimane l’ha accusata, invitandola anche a dimettersi (Falcomatà su tutti). “E’ vero, partiamo da una situazione difficile. Qualcuno ha parlato di coraggio della Dottoressa Di Furia, beh io mi sono assunta una responsabilità ahimè anche di chi per anni non ha fatto il proprio compito. Questo è innegabile, però è importante il presente. Da un punto di vista amministrativo, anche se al cittadino non interessa, è bene ribadire che se i conti non sono in ordine non è possibile fare acquisti”, ha esordito il DG, elencando poi alcuni fatti messi in campo dalla sua azienda in questi anni.
“Ecco, a proposito di amministrativo, abbiamo avuto approvati i bilanci. Poi abbiamo fatto un grande lavoro sul pagamento dei fornitori. Gran parte dei problemi dell’ASP è che, non pagando, si va avanti a decreti ingiuntivi. Si è parlato di sciacallaggio. Sì, gli sciacalli ci sono stati nel corso degli anni, ma con coraggio ho firmato le transazioni. In primis abbiamo incrementato il personale. L’azienda che mi onoro di dirigere è una delle più grandi della provincia. I piani occupazionali non venivano fatti, ora ci sono. Abbiamo regolamentato i buoni pasto”.
“Dall’1 gennaio 2022 fino al 30 giugno 2024 abbiamo assunto 1.104 professionisti sanitari, a fronte di 131 andati via. I cubani ci sono e lavorano con noi a pieno regime. Non solo abbiamo garantito il turnover, ma abbiamo incrementato. Siamo passati da 176 a 245 specialisti. Io ho il compito di incrementare, non di razionalizzare. Il decremento è sui medici di continuità assistenziale, i cosiddetti sostituti. I risultati, in un’azienda ferma per 20 anni, si vedono nel tempo”.
“Il modo in cui ho trovato questa realtà e sconvolgente. Al Pronto Soccorso di Polistena ho trovato i buchi per terra, ma era una situazione simile anche in altri posti. Ma abbiamo riaperto alcune strutture e punti prelievi, acquistando il 99% di quelle strutture cosiddette tecnologie leggere. Al Pronto Soccorso la gente non ci andava per la troppa attesa, questa è la verità. Dal 2022 al 2024 siamo passati da 54 a 83 mila prestazioni complessive”, ha aggiunto.